Primarie Pd, domani il voto «Puntiamo a quota 50mila»

Renzi favorito, ma il segretario provinciale Stradiotto non esclude sorprese 116 seggi aperti dalle 8 alle 20, seicento volontari. Risultati dopo le 22
Di Mitia Chiarin

Nella federazione provinciale del Partito Democratico fermento ieri per preparare i pacchi con tutta la documentazione da inviare nei 116 seggi dove domani, domenica, dalle 8 alle 20 si voterà per scegliere il segretario nazionale del partito. Marco Stradiotto, il nuovo segretario provinciale (che nel suo ufficio ha portato anche un crocifisso trasparente) e il responsabile dell’organizzazione delle primarie, Livio Marini, hanno fornito ieri tutti i numeri della macchina del voto Pd nel Veneziano.

116 seggi, almeno uno per ogni Comune e ben 36 nel capoluogo di Venezia. Seicento volontari impegnati nei seggi. Tre seggi in meno rispetto alle primarie del 2012, quando andarono a votare in provincia 39.422 persone. «Puntiamo a ripetere questo dato anche se il weekend dell’8 dicembre spinge molti ad andare fuori città», mette le mani avanti Stradiotto. Per votare occorre essere un cittadino in possesso dei diritti elettorali, quindi via libera ai quasi 5 mila iscritti del partito (il tesseramento 2013 dovrebbe chiudersi con questo dato) e pure i simpatizzanti. Due euro vanno versati per poter votare e conviene pre-registrarsi per velocizzare le operazioni ai seggi. Il sito di riferimento è www.primariepd2013.it, dove è possibile anche capire in quale seggio si deve andare a votare (fa testo la sezione di voto riportata nella tessera elettorale). Voto consentito anche ai giovani, dai 16 ai 18 anni che si sono preregistrati entro ieri (circa un centinaio nel Veneziano) e a lavoratori e studenti fuori sede. Ma con seggi di voto, spesso, prefissati (vedi articolo sotto) per «evitare il caso di voti doppi o multipli», avvisa Marini. E se qualche esponente del centrodestra si presenterà per votare? «Sarà allontanato come è successo già in passato», dicono dal Pd, «A meno che la decisione di votare non sia preludio all’abbandono del proprio partito di appartenenza come coerenza vorrebbe». Una votazione dall’esito non scontato, avvisa Stradiotto perché il segretario non esclude «elementi di novità rispetto alle votazioni dei congressi visto che l’elettorato è mobile. Quel che è certo è che il nostro partito ne uscirà rafforzato». Qualcuno ipotizza, per esempio, un voto per Civati di simpatizzanti del movimento 5 stelle a scapito di Matteo Renzi, dato da tutti come il vincitore di queste primarie. Alla fine, conteranno i voti che si conosceranno domani dopo le 22. La mozione di Renzi ha vinto i congressi con il 46,66%. Appena 131 voti la distaccano dalla mozione Cuperlo, seconda con il 42,13%. Pippo Civati è al 10,83%.

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