Primarie, grandi manovre per gennaio

Contatti bilaterali tra possibili pretendenti, Casson e Pellicani sondano il terreno. Molina già in pista, ex assessori disponibili
Di Alberto Vitucci
17/09/2014 Venezia. Nella foto il municipio, Ca'Farsetti, possibile luogo per la celebrazione del matrimonio di Clooney e Alamuddin
17/09/2014 Venezia. Nella foto il municipio, Ca'Farsetti, possibile luogo per la celebrazione del matrimonio di Clooney e Alamuddin

Colloqui informali. Sondaggi non ufficiali, trattative per sondare il terreno. Qualcosa si muove nel centrosinistra veneziano in vista delle amministrative di primavera. L’obiettivo, ormai deciso dal Pd, sono le primarie di metà gennaio. E i candidati cominciano a uscire allo scoperto.

Il primo a uscire in pubblico, a Mestre, è stato il consigliere uscente Jacopo Molina. Giovane avvocato veneziano, ha già annunciato che correrà le primarie nel segno del rinnovamento. La sua parola d’ordine è il «voltar pagina» rispetto alle politiche usate negli ultimi anni anche con le grandi opere e con il Mose. Ma in queste ore si segnalano vertici informali con gli esponenti delle forze politiche (Udc, Psi, Idv, civiche) anche da parte di altri possibili candidati.

Il senatore Felice Casson potrebbe sciogliere la riserva nei prossimi giorni. Nel segno, anche qui, del rigore etico e del voltar pagina rispetto alle politiche degli ultimi anni. Casson è relativamente nuovo alla politica: fino al 2005 faceva il magistrato, da allora è in Senato. E non nasconde le sue idee radicali in tema di conflitti di interesse, di grandi opere, di salvaguardia. Il suo obiettivo adesso è convincere il centro e il mondo cattolico che auspica un rinnovamento. Maggioranza che in questo caso potrebbe andare dalla sinistra all’Udc, con qualche simpatia anche in casa grillina. E qualche resistenza in casa Pd. Dove rimane in pista la pattuglia degli «ex assessori». Guidata dal vicesindaco Sandro Simionato. Sostenuto dall’ala ex Ds del Pd, punta sull’esperienza e sull’onestà, per non essere stato in alcun modo coinvolto nello scandalo Mose. Come del resto l’ex dell’Urbanistica Andrea Ferrazzi, l’ex dei Lavori pubblici Alessandro Maggioni. Ma c’è chi spinge per un nome «nuovo», anche se il cognome è conosciuto. Il giornalista Nicola Pellicani, ben visto da Massimo Cacciari e sostenuto da alcuni settori del Pd e dei movimenti della terraferma. Anche lui non ha sciolto le riserve. Si aspetta intanto di vedere come andranno le primarie per le regionali, fissate per il 30 novembre. E poi di capire come reagirà la città ai nomi proposti.

La voglia di cambiamento ha anche creato numerose civiche e movimenti trasversali. Ecco allora VeneziaCambia 2015, che riunisce i suoi simpatizzanti domani pomeriggio al Palaplip di via San Donà. Ma anche a destra le civiche si mobilitano. Come «Impegno per Venezia e Mestre», di Renato Boraso, anch’egli già candidato sindaco. Civica 2015 di Enrico Zanetti e Marta Locatelli.

Ci sono anche i grillini, il Movimento Cinquestelle di Beppe Grillo che alle Politiche del 2013 era stato il primo partito anche a venezia, peraltro ridimensionato alle Europee. Gruppi di lavoro sul programma e assemblee per arrivare preparati alle loro «cittadinarie», le primarie on line che dovranno scegliere il candidato fra i più votati Davide Scano e Elena la Rocca.

Negli schieramenti tradizionali carte ancora coperte. Il Pd lavora al programma e sta a guardare le mosse degli avversari. Forza Italia e Lega fanno altrettanto. E pensano a candidare la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Entro un mese il quadro sarà più chiaro. E si saprà quanti saranno i candidati alle primarie Pd. Per adesso, ognuno spera che gli altri si ritirino. Per fare il «candidato unitario» in grado rinnovare e vincere le elezioni.

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