Primarie, ecco le regole del Pd: mille firme e un tetto di spesa

Si vota il 15 marzo, potranno partecipare sedicenni e stranieri se si iscriveranno e pagheranno 2 euro. I candidati finora sono quattro, più l’incognita Bonzio. Dovranno sottoscrivere il programma comune
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 09.06.2014.- Consiglio Comunale Venezia.-
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 09.06.2014.- Consiglio Comunale Venezia.-

VENEZIA. Mille firme a sostegno per presentare la candidatura. Tetto delle spese a 10 mila euro per candidato, programma del Pd da sottoscrivere. Voto libero anche ai sedicenni, unica condizione: la registrazione alle liste delle primarie con una settimana di anticipo, per evitare brogli e il pagamento di due euro come contributo.

Ecco le regole per le primarie del centrosinistra, decise ieri sera da una Direzione comunale “british”, senza polemiche e senza veleni. Le primarie si terranno domenica 15 marzo - data ormai ufficiale - e dovranno far scegliere ai cittadini quale sarà il nome da portare alle elezioni per il sindaco che governerà la città nei prossimi cinque anni. Si voterà non prima della fine di maggio e la contesa è appena all’inizio.

Quattro i candidati in corsa: Felice Casson, Jacopo Molina, Giovanni Pelizzato e Nicola Pellicani, a cui si aggiunge l’esponente della Sinistra Sebastiano Bonzio. Ma Bonzio potrebbe anche cedere il passo. Oggi scriverà una lettera agli altri quattro concorrenti. «Chiederemo la loro opinione sui temi più importanti, e in base a quello decideremo se mantenere la candidatura o se appoggiare qualcun altro», dice Bonzio, reduce dai festeggiamenti per la vittoria elettorale in Grecia della Sinistra di Tsipras. «Non abbiamo preclusioni ideologiche». Uno scoglio che potrebbe arrivare presto, quello della coalizione. Alcuni esponenti dell’Udc hanno annunciato che se la Sinistra sottoscriverà il programma ed entrerà a far parte dell’alleanza loro non ci saranno. Tema per i prossimi giorni e per gli ultimi incontri tra i partiti.

Primo a scendere in campo, qualche mese fa, era stato l’avvocato Jacopo Molina, ex consigliere comunale, renziano della prima ora. Spesso critico con le posizioni della giunta Orsoni, adesso schierata in gran parte per il suo avversario Pellicani. Non aveva nemmeno votato il bilancio oltre ad alcune delibere importanti. «Bisogna cambiare, i cittadini non ci cascano più se questi vogliono vendere per nuova una macchina vecchia riverniciata», dice. In questi giorni attacca ad alzo zero la gestione delle partecipate e gli “scandali” del Mose, con i finanziamenti del Consorzio Venezia Nuova distribuiti a mezza città.

Felice Casson, ex magistrato e senatore in prima linea nelle battaglie ambientali e primo firmatario della nuova proposta di Legge speciale, ha annunciato la sua candidatura il 22 dicembre. Lo sostiene una minoranza del Pd, la sinistra e molti comitati e associazioni di vario orientamento. “Legalità” è la sua parola d’ordine, per «ridare il governo della città ai cittadini e avviare uno «sviluppo compatibile con l’ambiente».

«Cambiare insieme» è lo slogan di Nicola Pellicani, giornalista mestrino, 54 anni, prescelto dalla maggioranza congressuale del Pd per lanciare la sfida a Casson. Lo appoggia la maggioranza del Pd di via Cecchini, molti assessori uscenti (come l’ex vicesindaco e assessore al Bilancio Sandro Simionato e Andrea Ferrazzi, che hanno ritirato la loro candidatura, confluendo su di lui), molti rappresentanti di categoria soprattutto in terraferma. Il suo nome era stato fatto qualche mese fa dall’ex sindaco Massimo Cacciari, poi dal vicesegretario Pd Lorenzo Guerini.

Infine, l’outsider. L’esterno Giovanni Pelizzato, libraio e titolare della Toletta. Faccia nuova che prova a partecipare alla sfida. «Fa piacere che la soglia delle firme sia stata abbassata, dando la possibilità di partecipare anche ai candidati indipendenti e non sostenuti dal partito». Sfida a quattro, dunque, con l’incognita Bonzio, per le pre-elezioni di metà marzo con il voto nelle sedi del Pd e dei circoli di Venezia e terraferma.

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