Primarie del centrosinistra: le posizioni dei tre candidati

Ecco le interviste dei tre candidati alle primarie del centrosinistra per il Comune di Venezia: Felice Casson, Jacopo Molina e Nicola Pellicani

VENEZIA. Ecco le interviste dei tra candidati alle primarie per il sindaco a Venezia nella nostra webTv in redazione.

Tutti e tre assicurano che nomineranno una giunta nuova di zecca e rinnoveranno anche la dirigenza del Comune, iniziando dal direttore generale. Tutti e tre dicono che come primo atto da sindaco si attiveranno sul fronte della sicurezza - anche tenendo per sé la delega alla Polizia municipale - assicurando di voler aumentare le pattuglie sulle strade. Tutti e tre si ritengono testimonial del vero nuovo che avanza, bocciando (pur con toni diversi) i compagni di avventura come un bluff. I temi sono comuni - d’altra parte, il programma di riferimento è per tutti quello elaborato dalla segretria comunale del Pd - ma i tre sfidanti appaiono molto diversi tra loro.

Ecco le tre interviste complete, sotto una sintesi scritta.

Verso le primarie, la video intervista a Felice Casson

Verso le primarie, la video intervista a Jacopo Molina

Verso le primarie, la video intervista a Nicola Pellicani

Il primo impegno da sindaco. Per Felice Casson: “Sindaco e assessori di Venezia dovranno esserlo a tempo pieno, perché nessuno è obbligato a farlo, ma bisognerà essere al servizio totale della città, con volti diversi” e “muoversi per lo sviluppo di Mestre significa affrontare anche il problema di Venezia, che è il turismo. Turismo e cultura sono collegati, vanno gestiti con competenza professionale lontano dagli interessi, reimpostando i flussi turistici che intasano Venezia e che vanno dirottati su Mestre, con eventi dedicati”.

Per Jacopo Molina: “Sono l’unico ad aver messo per iscritto l’impegno a una discontinuità effettiva, per cambiare tutti gli assessori e il direttore generale, scritto nero su bianco, alla luce del sole: io pratico, gli altri non so”. Subito dopo, “l’unica certezza è che si parte da un bilancio di -55,8 milioni di euro: un sindaco non deve temere di intervenire sulle spese delle società partecipate” e, per rivitalizzare i centri, la pubblicazione trasparente di tutte le proprietà disponibili di Ater, Ire, Elemosiniere, non solo come appartamenti, ma anche come fondi per attività imprenditoriali.

Per Nicola Pellicani: “Cambiamento è una parola che si usa molto, ma con me sindaco ci sarà una nuova classe dirigente: sono finiti i tempi di Costa, Cacciari e anche Casson”, “serve un progetto forte da costruire insieme e dobbiamo aprire al confronto con tutti. E, per prima cosa, aprirò una vertenza con Renzi, perché Venezia rappresenta l’1% del Pil nazionale, con il suo turismo, il porto, l’aeroporto e troppo a lungo è stata isolata nel Veneto e in Italia”. E, ancora, “risistemare la macchina comunale che ha 10 mila dipendenti con le partecipate e vale 1,3 miliardi di giro d’affari, che oggi il sindaco non può controllare: bisogna semplificarne i cda, accorparle e, finalmente, guardare nei cassetti”.

Quale giunta. Assodata la promessa a rinnovare completamente rispetto al passato, l’unico a fare già un nome è Nicola Pellicani: “Alfio Pini, già comandante dei vigili del fuoco di Venezia, padre della rete antincendio della città, poi comandante nazionale, grande esperto in materia di sicurezza e procedure”. Per Jacopo Molina: “Io non penso che gli assessori debbano essere dei “campioni”, ma persone in grado di intervenire da subito. Tenendo per me la delega alla Sicurezza, per ristrutturare la Polizia municipale che deve presiduare il territorio” se vincerò le primarie farò tutti i nomi della mia giunta prima delle elezioni, per una discontinuità vera e perché gli elettori possano decidere”. Anche Felice Casson il nome di un assessore, in realtà, lo fa: “Il mio: terrò per me la delega alla Sicurezza, tema sentito e così delicato. Altro aspetto è bilancio e finanza: ho pensato a una figura estremamente capace che sappia di finanza, tributi, valuta, rapporti internazionali, esterno ai giochi della peggiore politica e del mondo dell’università etica. Per il resto non penso sia corretto anticipare ora i nomi”.

Cosa pensano l’uno dell’altro. La domanda è : un aggettivo per definire gli sfidanti. Risposte che rivelano molto.
Felice Casson: “Jacopo Molina è tenace, con una sua personalità. Nicola Pellicani non lo conosco”.
Jacopo Molina: “Nicola Pellicani: zavorrato. Felice Casson: zavorrato a sua volta. Hanno entrambi il sostegno equo di una parte degli assessori della vecchia giunta”.
Nicola Pellicani: “Casson sorpassato, Molina bastian contrario”.

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