Prima spa (ex Eagles) ha troppi debiti. Via dal Marco Polo

Dal 21 novembre trasferimento di sede e voli a Roma. Sessanta posti di lavoro a rischio: i sindacati critici

VENEZIA

Azzeramento del capitale sociale, poca liquidità, debiti consolidati verso clienti e fornitori, scarsi crediti delle banche e difficoltà crescenti di pagare, mancato pagamenti degli stipendi alla data prevista, disequilibrio economico e gestionale, tassi di riempimento degli aerei modesti e mancato sviluppo dei voli.

Il copione si ripete, implacabilmente. Dopo Volare, My Air, Alpi Eagles, anche Prima pa (ex Eagles Airlines) lascia l’aeroporto Marco Polo e la sua nuovissima sede, inaugurata appena un anno fa, nella palazzina nuova di zecca ai piedi del ponte strallato, in via dell’Azoto a Porto Marghera.

Non c’è verso, sull’aeroporto di Venezia sembra gravare una sorta di “maledizione” che colpisce mortalmente, una dietro l’altra, le nuove compagnie aeree locali che tentano di lavorare al Marco Polo con nuovi voli a basso costo per le località più disparate. La vittima, l’ultima della serie, Prima Aeroporti spa, la compagnia area nata appena un anno fa come Eagles Airlines ma costretta a cambiare nome per il veto del tribunale a cui era ricorso il titolare della fallita Alpi Eagles.

Dopo un lungo e snervante incontro, Angelo Lo Bianco – terzo amministratore delegato ai vertici della compagnia in un solo anno - ha comunicato, il proposito di trasferire l’attività di terra a Roma Fiumicino con effetto dal prossimo 21 novembre 2011 e la fermata di tutti i voli di linea ( Bologna – Catania) a partire da 4 novembre prossimo). Lo spostamento della linea da Venezia (dove sono occupati 60 lavoratori in gran parte ex cassintegrati di May Air, Volare e Alpi Eagles) allo scalo di Bologna effettuato il mese scorso, sembra non ha prodotto risultati e la perdita diretta si amplifica ad ogni volo compiuto. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil veneziane hanno respinto la decisione di trasferimento: «perché non sorretta da plausibili e condivise ragioni tecniche, organizzative, gestionali ed economiche».

«Ci stupisce e non ci convince - spiegano i sindacati in una nota stampa - che ci venga detto che alla base della scelta di lasciare l’aeroporto di Tessera, dove c’erano i voli scoperti di Alpi Eagles e My Air a causa della difficoltà di operare con la politica, le banche e i gestori aeroportuali veneti, per poi spostarsi in un aeroporto, come Fiumicino, dove ci sono molti più competitori e meno voli disponibili».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:trasporto aereo

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia