Prima mareggiata, danni in spiaggia a Jesolo
JESOLO. Vento di scirocco sulla costa, il mare si mangia ancora una parte della spiaggia. È il primo segnale dell’autunno, un campanello d'allarme verso l'inverno. Le zone più colpite sono state ancora Jesolo, ma anche Caorle e Bibione. Al lido di Jesolo i danni sono concentrati nel tratto da piazza Torino fino alle foce del Piave. In alcuni punti si è formato un scalino di oltre un metro, in particolare nella zona del grattacielo Merville. «Si tratta di una delle cinque o sei mareggiate che in media colpiscono la spiaggia» commenta il sindaco Valerio Zoggia «la Regione ha stanziato tre milioni e confidiamo che una consistente parte sia destinata a noi. Per il resto ci è stato assicurato un intervento con il ripristino dei vecchi pennelli in roccia da piazza Torino alla Pineta come intervento per quest’anno».
Troppo poco secondo liste civiche e partiti di opposizione. «Abbiamo fatto anche ieri un sopralluogo con Alessandro Iguadala della nostra Associazione Forza Jesolo sulla spiaggia della Pineta», dice Nicola Manente, che da anni lancia allarmi spesso inascoltati sulla sorte della zone est del lido di Jesolo. «In particolare nell'ultimo tratto in corrispondenza del Consorzio Pineta 2000, un vero disastro. Non c’è più spiaggia ed è totalmente scoperta la barriera di sacchi tecnici posizionati dagli operatori, a spese proprie, circa un anno fa. Il mare ha mangiato ulteriori dieci metri di spiaggia oltre alla linea dei sacchi. Qualche giorno fa Caorle ha ottenuto il finanziamento dalla Regione che ha approvato il nuovo progetto strutturale di difesa dell’arenile, e qui a Jesolo? Ci chiediamo cosa ci sia in progetto per noi dopo tutti questi anni di attesa. Auspichiamo un’immediata soluzione attraverso un progetto strutturale a difesa della nostra costa jesolana con particolare attenzione alla Pineta».
Preoccupato anche Christofer De Zotti di Jesolo Bene Comune. «Sono trascorsi cinque anni senza che ci sia stata una risposta strutturale al problema erosione in Pineta», dice. «Cinque anni persi, in cui abbiamo anche perso l’opportunità di sperimentare proposte come i reef ball. Per noi la questione è in cima alle priorità e chiediamo che una quota dell’imposta di soggiorno venga destinata a interventi strutturali concordati con le categorie».
Giovanni Cagnassi
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