Prima fanno il sopralluogo fotografico, poi ti vengono a rubare in casa
SAONARA. Capelli scuri, blusa chiara e una borsa a tracolla, un uomo giovane si aggira nel cuore della notte entro il giardino di una casa. Si guarda intorno, ispeziona un portico, allinea sotto un lampione biciclette e attrezzature da giardino, le fotografa e infine le rimette al loro posto, prima di allontanarsi senza asportare nulla. Ha dell'incredibile quanto ripreso alcune notti fa dalle videocamere di sorveglianza di un'abitazione di Saonara, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa: verso le 2.30 del mattino uno sconosciuto ha scavalcato una recinzione e aperto due rimesse, fotografando con cura il loro contenuto. Poi se n'è andato, senza più fare ritorno. Un episodio inquietante, che potrebbe forse rivelare una nuova tecnica dei predoni: comporre una sorta di "catalogo fotografico" della futura refurtiva, per poi passare a rubarla in un secondo momento, con calma. Magari dopo aver mostrato gli oggetti a qualche possibile acquirente, e aver ricevuto una "ordinazione" della merce.
Accortasi dell'intrusione il giorno dopo, la famiglia ha subito fatto segnalazione ai carabinieri di Legnaro, che hanno compiuto diversi appostamenti; alcuni giorni più tardi ha infine deciso di pubblicare su Facebook due filmati di una manciata di secondi l'uno, tratti dalle telecamere posizionate entro la proprietà, per mettere in guardia più persone possibile. «Una mattina abbiamo trovato l'insalata del nostro orto calpestata, e ci siamo subito insospettiti», racconta il capofamiglia, che ha chiesto di conservare l'anonimato. «Controllando le registrazioni della videosorveglianza abbiamo visto quest'uomo, che è rimasto per ben venti minuti nel nostro giardino. Ha aperto due casette di legno, tirato fuori biciclette, tosaerba, decespugliatore e altri attrezzi, li ha messi sotto una luce e fotografati tutti, per poi rimetterli al loro posto in bell'ordine. Ha persino riposizionato esattamente com'era un telo che copriva una bici. Siamo stati subito dai carabinieri, che hanno svolto perlustrazioni e appostamenti, da noi e nelle strade vicine, per diverse notti, cercando di cogliere sul fatto quell'uomo, e magari eventuali suoi complici, se fossero tornati a prendersi gli oggetti fotografati. Voglio ringraziare moltissimo i carabinieri per la loro disponibilità e il loro impegno. Anche la mia famiglia ha passato più di una notte in bianco, in costante collegamento telefonico con l'Arma: ma non è più successo nulla». Pubblicati prima nel profilo Facebook dei padroni di casa, e in seguito su alcuni gruppi dedicati a Saonara e Villatora, i filmati della misteriosa intrusione sono stati condivisi da decine di persone e grazie al sistema dei "tag" si sono moltiplicati in maniera virale suscitando un gran numero di commenti, tutti improntati a rabbia e indignazione, e facendo inoltre emergere altri episodi di furti avvenuti nello stesso quartiere. «Dopo la pubblicazione dei filmati, diversi residenti mi hanno raccontato di furti subiti contestualmente», conclude il capofamiglia. «A qualcuno hanno rubato due biciclette, ad altri le targhe dell'auto, ad altri ancora gli occhiali da sole lasciati nell’auto parcheggiata in cortile. Che io sappia, però, solo chi ha subito il furto delle targhe ha fatto denuncia. Adesso purtroppo abbiamo paura».
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