Prima di morire va a rivedere la casa natale
Ha voluto rivedere la casa natale prima di affrontare l'ultimo viaggio. Ricoverato al centro “Iris” di via Dante, un 73enne di Caorle, malato ormai a uno stadio terminale, ha espresso il desiderio, a pochi giorni dalla morte sempre più vicina con la sua falce inesorabile, di vedere il borgo di pescatori immerso nella stagione estiva. Voleva, per l’ultima volta, guardare la casa in cui era nato, dove aveva vissuto momenti felici con la sua famiglia, catturare quei ricordi per portarseli con sè nel suo ultimo viaggio.
Ormai anziano e malato, è tornato bambino. E il centro, attrezzato per l’assistenza a questi malati terminali, ha organizzato per lui una breve gita, con tutte le cautele e l’assistenza, per realizzare quello che era l’ultimo desiderio.
«Rivedere la propria casa», spiegano gli assistenti, tra i quali la psicologa Fabiola Barbiero, «il luogo dove ciascuno di noi desidera ritornare dopo un lungo viaggio. Raccoglie le nostre sicurezze, i nostri ricordi e crea in noi quello stato di benessere che solo tale rifugio è in grado di generare. Tutto ciò si amplifica ancor di più quando sussiste un grave stato di malattia».
E così è stato per N.V., il 73enne ricoverato all’ Hospice della casa di riposo Monumento ai Caduti, il centro Iris appunto, una struttura specializzata in cui le persone vengono accolte per essere supportate da figure specializzate nel percorso finale della malattia. E proprio grazie alla collaborazione tra l’equipe del centro e la direzione dell’Ente è stato possibile realizzare questo sogno espresso dal paziente, organizzando il rientro temporaneo presso il suo domicilio. Ha visto ancora i luoghi amati, accompagnato dal personale della struttura che lo ha assistito passo dopo passo.
Ormai anziano e malato, ha voluto ripercorrere idealmente una parte importante della sua esistenza e sarà questo stato che lo accompagnerà adesso fino a quando gli occhi si chiuderanno, per sempre. È stato felice, sollevato da questo viaggio, piccolo nello spazio, ma grande nel tempo.
Ha potuto così rivivere determinate atmosfere, ricordare gioie e dolori che lo hanno accompagnato nella vita. Forse, se questo sia mai possibile, morire felice, dopo aver fatto un bilancio della sua esistenza. (g.ca.)
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