Prima campanella, tutti in classe ma c’è carenza di prof di sostegno
Si torna a scuola: oggi suona la campanella per l’esercito di 101 mila studenti del Veneziano degli istituti statali. Tra i soliti problemi del mondo dell’istruzione ce n’è uno che merita attenzione e di cui si parla poco: aumenta il numero degli studenti disabili e degli insegnanti di sostegno. Sono 2.575,, pari al 2,5% del totale. «Studenti disabili che», come spiega la presidente dell’Anffas Graziella Lazzari Peroni «saranno in classi sovraffollate e in molti casi trascorreranno la maggior parte del tempo tra disabili, nelle aule per il sostegno, come ci raccontano molti genitori, specie nelle scuole superiori».
I dati degli alunni. Il numero di alunni disabili nelle scuole statali è in costante aumento: erano 2.283 nell’anno scolastico 2011-2012, e sono cresciuti del 12,8% negli ultimi tre anni fino ad arrivare ai 2.575 di oggi. Un aumento dovuto in parte all’estensione dell’obbligo scolastico a 16 anni, e in parte perché, come ragionano all’Anffas, i genitori sanno che «dopo la scuola c’è il baratro» perché non ci sono strutture o servizi adeguati per i giovani disabili «e quindi molte famiglie cercano di tenerli a scuola il più possibile anche se spesso le cose non vanno come dovrebbero andare». A fronte dell’aumento degli studenti c’è stato anche un incremento dei docenti di sostegno: dai 1139 dell’anno 2011-2012 ai 1366 dell’anno scolastico che inizia oggi, comprese le ultime 188 nuove nomine, che hanno di fatto svuotato la graduatoria provinciale, dando un contratto a tempo determinato a molti docenti fino a ieri precari. Tuttavia di precari ce ne sono ancora molti. Dei 1336 posti di sostegno infatti sono 444 quelli concessi in deroga, affidati a supplenti annuali.
Graduatorie e supplenze. E poiché le graduatorie delle immissioni in ruolo - come dicevamo - sono andate esaurite, i dirigenti scolastici dovranno nominare i docenti delle graduatorie d’istituto. Le convocazioni sono iniziate in questi giorni e con ogni probabilità, secondo Carlo Forte della Cgil, i dirigenti ci impiegheranno tutta la settimana per convocare maestri e professori. «Bisogna dare atto al ministro dell’Istruzione Chiara Carrozza di aver cominciato a stabilizzare i docenti di sostegno precari», dice Forte, «ma il fatto che ci siano ancora 444 posti in deroga dimostra l’urgenza del problema». Inoltre i dirigenti, scegliendo tra le graduatorie d’istituto, si troveranno anche nelle condizioni di dover chiamare personale non specializzato, senza contare l’ulteriore beffa: «Le graduatorie d’istituto sono appena state rinnovate, ma non sono ancora pronte», spiega Forte, «quindi i dirigenti scolastici chiameranno i docenti da quelle vecchie fino a quando non saranno pronte le nuove graduatorie, e dovranno essere ri-assegnate le cattedre». Un alunno quindi potrebbe avere un docente per un mese, e poi trovarsene con uno diverso fino alle fine dell’anno scolastico.
L’Anffas. «Il vero problema», spiega la presidente dell’associazione, «è che l’inserimento negli istituti, soprattutto nelle scuole superiori, si limita a far trascorrere il tempo ai ragazzi disabili nelle aule di sostegno, quindi tra di loro, e non nelle classi alle quali sono davvero inseriti e così i ragazzi disabili restano tra disabili. In questo campo la scuola sta facendo passi indietro, e non in avanti, e denota come non sia ancora stata raggiunta la maturità civica che servirebbe».
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