Prima bandiera blu, Sottomarina esulta

Il litorale clodiense ha ottenuto il marchio di qualità dell’acqua. Il sindaco Casson: «Frutto di un lavoro di squadra»
Di Elisabetta B. Anzoletti

SOTTOMARINA. Finalmente a Sottomarina sventola la bandiera blu. Dopo anni di rincorse e polemiche, per la prima volta quest’anno anche il litorale clodiense potrà fregiarsi di un riconoscimento ambientale che soprattutto per gli stranieri conta moltissimo. Un lavoro di squadra che premia tutta la città.

La notizia è arrivata ieri in tarda mattinata da Roma dove erano presenti il sindaco Giuseppe Casson e l’assessore all’ambiente e turismo Silvia Vianello in attesa del verdetto della Fee (Foundation for enviromental education). Per la città la Bandiera blu è un miraggio rincorso da tempo.

Fino a qualche anno fa era impossibile ottenerla per la qualità delle acque, criterio fondamentale per l’assegnazione, a causa della presenza ravvicinata delle foci di Brenta e Adige. Poi quando la direttiva europea ha ammorbidito i parametri per la balneabilità e gli interventi sui depuratori a monte hanno migliorato la qualità degli scarichi fluviali, la bandiera è stata sfiorata più volte con forte rammarico di tutti. Ieri finalmente la rivalsa.

«È stata un’emozione grande», raccontano Casson e la Vianello, «siamo entrati assieme a tutti i sindaci della costa veneta e subito ci hanno fatto i complimenti per l’assegnazione. È il frutto di un lavoro di squadra importante, nell’ultimo anno abbiamo trasmesso una montagna di dati e di foto per testimoniare gli standard raggiunti dalla nostra località. Dati sulla pesca, sulle strutture ricettive, sull’accoglienza. Da qui si riparte per tenercela stretta perché se è vero che ne sono state assegnate 15 di nuove, è vero anche che ne sono state tolte 10».

Entusiaste anche le sigle turistiche. «È motivo di orgoglio per noi operatori e per tutta la città», commenta Luciano Serafini di Gruppo turismo, «non deve essere il punto di arrivo, ma la partenza. La Bandiera blu ha una grande valenza, soprattutto nei mercati esteri».

Prosegue: «Bisogna lavorare quindi ancora di più per far conoscere il nostro territorio e per migliorarci».

Sulla stessa linea Giorgio Bellemo di Ascot: «La soddisfazione è tanta», spiega, «ora dobbiamo non solo mantenere ma implementare gli standard così da non perdere un riconoscimento tanto atteso. La qualità dei servizi offerti, accompagnati con un’alta sensibilità ambientale, devono essere in cima alle nostre dinamiche aziendali».

E c’è chi va già oltre. «Dobbiamo subito lavorare sulla promozione», rilancia Leonardo Ranieri, presidente di UnionMare Veneto, «partendo dalla cartellonistica. Sono anni che investiamo per migliorare le strutture e per risolvere i problemi di inquinamento dovuto allo scarico dei fiumi. I dati dell’Arpav parlano chiaro: l’anno scorso abbiamo avuto una stagione balneare straordinaria dal punto di vista della salubrità dell’acqua. Ciò, unito alla qualità dei servizi a mare e al lavoro fatto sulla sicurezza del litorale, ha portato questo straordinario risultato».

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