Prezzi fermi e ristoranti pieni per il Natale

Studio dell'Adico sui locali mestrini: costo della festa bloccato e tutto esaurito
Una tavola apparecchiata in un ristorante al centro di Roma oggi 18 dicembre 2010. Per le feste di fine anno gli italiani stanno ricominciando a brindare con lo champagne. Dopo il tonfo delle vendite del 27,9% nel 2009, con una perdita di 2,6 milioni di bottiglie e 53,4 milioni di euro di fatturato, le bollicine d'oltralpe stanno risalendo la china a prova forse che le ombre della depressione cominciano ad allontanarsi e per una parte di italiani sta tornando la possibilita' e la voglia di spendere un po' di piu' per festeggiare l'arrivo del 2011. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Una tavola apparecchiata in un ristorante al centro di Roma oggi 18 dicembre 2010. Per le feste di fine anno gli italiani stanno ricominciando a brindare con lo champagne. Dopo il tonfo delle vendite del 27,9% nel 2009, con una perdita di 2,6 milioni di bottiglie e 53,4 milioni di euro di fatturato, le bollicine d'oltralpe stanno risalendo la china a prova forse che le ombre della depressione cominciano ad allontanarsi e per una parte di italiani sta tornando la possibilita' e la voglia di spendere un po' di piu' per festeggiare l'arrivo del 2011. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

MESTRE. Prezzi fermi, locali pieni. È un Natale da tutto esaurito per i ristoranti mestrini, i quali propongono menù variegati a costi identici se non inferiori rispetto a cinque anni fa. Ecco dunque che per questo 25 dicembre 2015, l’abbuffata fuori casa è l’opzione scelta dal 27% delle famiglie, contro il 22% dell’anno passato. In crescita anche i mestrini che hanno pronta la valigia per partire, passati da un quinto a un quarto. La paura del terrorismo, però, ha fatto crollare alcune principali mete europee come Londra e, soprattutto, Parigi. Sono questi i principali risultati della consueta indagine natalizia svolta dall’Adico attraverso interviste ai propri soci (alle quali hanno risposto in 173 iscritti della terraferma) e ai ristoratori mestrini.
L’indagine ha anzitutto preso in esame il pranzo del 25. Secondo le risposte del campione coinvolto, è aumentato del 5% il numero di famiglie mestrine che mangerà fuori casa (dal 22% del 2014 al 27% del 2015). Non stupisce dunque che i ristoranti di Mestre siano tutti pieni da giorni, anche perché il menù, sia esso di carne o di pesce, non richiede un impegno economico particolarmente esoso. Tutto esaurito, dunque, alla Cuccagna di via Manin, che propone un menù di carne o di pesce a 45 euro, uguale al 2010. Stesso discorso vale per i Veterani, piatti di carne a 50 euro, come cinque anni fa e per il Park dei Pini, 60 euro solo pesce, come nel 2010. Il pranzo di Natale all’Amelia, naturalmente a base di pesce, diminuisce addirittura di cinque euro, passando da 70 euro di cinque anni fa agli attuali 65. Il menù di pesce della Vecia Posta (anche qui tutto esaurito da giorni) è aumentato invece di 10 euro, passando da 70 a 80 euro a persona.
«I prezzi sono sostanzialmente bloccati – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico - D’altra parte in questo lasso di tempo l’inflazione è rimasta praticamente al palo. In ogni caso i ristoratori mestrini sanno bene che se vogliono riempire le sale devono proporre prezzi accessibili, se no si ritrovano con metà tavoli vuoti, come succedeva qualche anno fa».
Naturalmente la stragrande maggioranza delle famiglie mestrine pranzerà a casa con amici e parenti. Nel 75% dei casi, fra le mura della propria abitazione i menù saranno misti. Chi opta per i piatti di sola carne, mette in conto di spendere 16 euro a persona, che diventano 25 euro per il pesce. Non si rilevano variazioni di prezzi rispetto al 2014.
Infine, dal campione analizzato dall’Adico, emerge che un mestrino su quattro se ne andrà via qualche giorno in questo periodo di feste. Un anno fa la percentuale era del 20%, uno su cinque. Meta principale, la montagna, mentre il 5% degli intervistati dichiara di aver rinunciato a viaggi già organizzati da tempo per paura di attacchi terroristici.
 

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