Previsioni meteo sbagliate «Pronti a chiedere i danni»
JESOLO. Nuvole nere sui rapporti tra il presidente della Regione Luca Zaia e i meteorologi italiani. «Possibile che dicano pioggia e poi c’è il sole?», dice Zaia prendendo al volo le proteste degli albergatori e dei titolari delle attività economiche del litorale che si sentono penalizzati dalle sbagliate previsioni che spingono i pendolari a stare a casa davanti a un film piuttosto che a prendere la strada del mare. Un refrain che si ripete da anni. «Sono incazzato con questi del meteo», dice Zaia «o pubblicano le previsioni, ma mi riferisco anche alla televisione, e ci pubblicano anche la percentuale di attendibilità» oppure «dobbiamo chiedere i danni a questi signori perché non è possibile che per il fine settimana fossero previsti temporali mentre la gente poteva abbronzarsi in spiaggia. Ci spieghino che cosa hanno studiato».
«Con queste previsioni fanno danni», ha aggiunto ieri Zaia, sollecitato dai giornalisti, a margine di una visita all’ospedale Villa Salus di Mestre. «Noi viviamo di turismo, la più grande industria in Veneto è il turismo, 17 miliardi di fatturato, 70 milioni di presenze di cui 32 solo sulle spiagge. Non è possibile che poi ci sia qualcuno che, scrivendo che ci sarà pioggia o ci sarà temporale ci svuoti gli alberghi. Quindi questo non è un tormentone dell’estate che ogni anno tiro fuori, è veramente un grosso problema e a noi fa danni». E quindi? «Quindi se continuano così non escludo che chiederemo i danni», ha risposto Zaia. È una polemica che si ripresenta quasi ogni anno, soprattutto a inizio stagione, quando la scelta di fine settimana in spiaggia, soprattutto tra aprile e maggio, è dettata soprattutto dalle condizioni del meteo. Una polemica che, quando è prevista la pioggia e poi arriva il sole, porta gli operatori turistici a lamentarsi.
«Per noi si tratta di importanti occasioni perse», sono tornati a protestare nelle ultime ore, «se i principali meteo nazionali dicono pioggia e poi arriva il sole ci troviamo con le stanze vuote». Bar e ristoranti si possono salvare invece con i pendolari che arrivano da Mestre o Treviso. «Ora basta», dice Zaia, promettendo denunce.
Di sicuro domenica prossima Zaia non sarà in spaggia ma a San Donà - sperando nel bel tempo - per il raduno nazionale dei bersaglieri. «Mi dicono che i veneti sfileranno verso l’una, poi alle 4 del pomeriggio sfileranno i veneti all’adunata degli alpini di Trento, cercherò di essere in entrambe le parti».
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