Previsioni acqua alta Intesa per avere dati e altri finanziamenti

In arrivo strumenti più moderni per i tecnici del Centro maree grazie ai due protocolli siglati con Cnr Ismar e Istituto Isac 
20081212 - VENEZIA - WEA - MALTEMPO: VENEZIA; ACQUA ALTA, MASSIMA MAREA A 110 CM - Un lavoratore passa sotto il porticato di piazza San Marco, stamattina 12 dicembre 2008 a Venezia. L'acqua alta ha raggiunto alle 9.45 di oggi a Venezia una massima di marea di +110 centimetri, corrispondente ad un allagamento del 23% del centro storico, rispettando le previsioni della vigilia. Per questa sera il Centro maree del Comune ha ipotizzato alle 23:25 un nuovo 'picco' di +105 centimetri. Andrea Merola/ANSA /KLD
20081212 - VENEZIA - WEA - MALTEMPO: VENEZIA; ACQUA ALTA, MASSIMA MAREA A 110 CM - Un lavoratore passa sotto il porticato di piazza San Marco, stamattina 12 dicembre 2008 a Venezia. L'acqua alta ha raggiunto alle 9.45 di oggi a Venezia una massima di marea di +110 centimetri, corrispondente ad un allagamento del 23% del centro storico, rispettando le previsioni della vigilia. Per questa sera il Centro maree del Comune ha ipotizzato alle 23:25 un nuovo 'picco' di +105 centimetri. Andrea Merola/ANSA /KLD
Il clima cambia, i venti sono imprevedibili, i temporali sempre più forti. E prevedere le esatte quote di marea diventa più difficile. Dell’esistenza del Centro Maree ci si ricorda solo in occasione delle acque alte. E negli ultimi tempi non sempre le previsioni sono state azzeccate. Così adesso il Comune cerca di voltar pagina. E approva un protocollo d’intesa con il Cnr per fornire ai bravi tecnici dell’Ufficio, all’avanguardia in Italia, strumenti più moderni.


Due accordi distinti sono stati firmati tra il Centro maree di Ca’ Farsetti, che adesso dipende dalla Protezione civile, il Cnr Ismar (Istituto grandi masse) e Isac (Istituto Scienze dell’atmosfera e del clima). Progetti comuni tra i ricercatori veneziani e quelli del Consiglio nazionale delle ricerche che ha sede all’Arsenale per poter concorrere a finanziamenti europei. E per avere nuovi dati sulla situazione meteo.


«Negli ultimi 5-6 anni è cambiato tutto» dice il direttore del Centro Alvise Papa, «fino a qualche anno fa si calcolavano venti e pressione e si poteva indovinare la marea al centimetro. Oggi le variabili sono tante. I parametri classici sono saltati». La prima variabile, che adesso andrà studiata nei dettagli, è la temperatura dell’acqua. Influisce sulla marea per la creazione di moti turbolenti che possono aumentare il livello dell’acqua. Nuovi studi e ricerche dovranno essere fatti sui venti. Lo scirocco che viene dal Sahara, ad esempio, è un vento più “energetico” degli altri, e la sua forza può aggiungere centimetri alle maree astronomiche previste.


Altro fenomeno che sarà studiato dagli specialisti grazie all’accordo è quello delle «sesse». Li chiamano «fenomeni compulsivi provocati dalle basse pressioni». Onde lunghe in Adriatico che vengono dalla compressione dell’aria. Una spinta forte viene ad esempio dalla Maiella, dove l’aria umida viene appunto compressa con effetti ben visibili sull’Adriatico. Un’altra, molto importante per la meteorologìa veneziana, è la saccatura che proviene dai Colli Euganei e da quella particolare conformazione del terreno. L’accordo con il Cnr Ismar prevede un aggiornamento di tutta la tecnologìa marina. L’adeguamento dei modelli deterministici e delle boe. «Ne avevamo messa una nuova nel canale d’Otranto», racconta Papa, «ma gli scafisti l’hanno rubata: pensavano fossero strumenti per segnalare la loro presenza. Adesso ne abbiamo una più vicina alla costa». Recuperata grazie all’intervento del Centro Maree anche la meda-boa del Cnr a 30 chilometri dalla costa in Adriatico. Preziosa per rilevare il vento e la corrente insieme alla piattaforma a 12 chilometri da Venezia. Si dovrà anche indagare, per avere dati precisi, sull’apporto che viene in laguna dal bacino scolante e dai fiumi. In caso di chiusura delle paratoie del Mose è importante poter avere a disposizione questi dati, mai studiati prima. Protocolli d’intesa che serviranno anche per rinsaldare la collaborazione tra Istituti di ricerca.


Il Comune ha stanziato 35 mila euro, ma insieme al Cnr il Centro Maree potrà concorrere ad altri progetti di ricerca con fondi europei, come l’Adrion, che ha portato a Venezia 600 mila euro di finanziamenti per gli studi sull’Adriatico o come quello con l’Agenzia spaziale. Si allontana invece il progetto di fusione tra Centro maree, Ispra e Centro studi del Consorzio Venezia Nuova con trasferimento all’Arsenale. Il Centro maree resterà in Comune, eventuali collaborazioni potranno anche portare nuovi finanziamenti all’istituto.


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