Presto via al centro antiviolenza

Aprirà nell’ex Casa del Pescatore a Chioggia e servirà anche Cavarzere e Cona
Chioggia: nuovi appartamenti ATER (ex casa del Pescatore) quattro servizi
Chioggia: nuovi appartamenti ATER (ex casa del Pescatore) quattro servizi

CHIOGGIA. Un centro antiviolenza per aiutare le donne di Chioggia, Cavarzere e Cona. Un nuovo servizio, che aprirà i battenti a brevissimo nell’ex Casa del pescatore in riviera Caboto, ipotizzato per intercettare il disagio che vivono le donne, spesso dentro le mura domestiche, prima che esploda in casi di violenza efferata. Per poter aprire la struttura l’amministrazione ha partecipato ad un bando regionale e solo pochi giorni fa è arrivata la comunicazione ufficiale che il progetto è stato selezionato e che sarà finanziato con 50.000 euro. L’esigenza di un servizio specifico che possa consigliare e supportare le donne che vivono, nel lavoro o in famiglia, situazioni di violenza fisica o psicologica è emersa già da qualche tempo, in maniera indiretta, grazie allo Sportello Donna aperto alla casa del Pescatore dalla Cgil in convenzione con il Comune.

È uno sportello dedicato al lavoro, ma incidentalmente ha raccolto spesso lo sfogo di donne che subiscono violenza e che non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare i loro aguzzini. Donne che non sono ancora finite in Pronto soccorso o quando l’hanno fatto hanno spiegato di essere scivolate dalle scale. Ora invece ci sarà un servizio ad hoc. Il centro antiviolenza servirà il bacino di Chioggia, Cavarzere e Cona e sarà frutto di un protocollo d’intesa tra le tre amministrazioni comunali, la Caritas, l’Asl 14 e le scuole del territorio. Troverà spazio nella stessa sede dello Sportello Donna che è operativo solo il giovedì mattina. Personale specializzato accoglierà le donne in difficoltà e saprà indicare i percorsi più adatti per ciascuna. Esistono casi di quotidiana violenza in famiglia, ma emergono solo quando esplodono in episodi tragici. «Il pudore e la paura frenano moltissime donne dal chiedere aiuto», spiega l’assessore alle pari opportunità, Alessandra Lionello, «si scambiano gli eccessi per gelosia, per stress o ansia, giustificando comportamenti che invece sono preludio di violenze. Ecco che l’informazione e supporti di specialisti diventano fondamentali per interpretare i segnali quando ancora è possibile farlo».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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