Presto vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione dei bimbi agli asili
VENEZIA. «Certo l’obbligatorietà dei vaccini è una soluzione drastica ma se, come sta accadendo nel Vicentino e nel Bassanese, la copertura vaccinale sta scendendo all’85%, percentuale indicata come soglia critica dall’Oms, allora è giusto intervenire con decisione»; le parole di Nicola Finco, il capogruppo della Lega all’assemblea del Veneto, sanciscono il cambio di marcia nella maggioranza presieduta da Luca Zaia.
Come anticipato al nostro giornale dal direttore del dipartimento prevenzione, Francesca Russo, presto la sanità regionale richiederà il certificato di vaccinazione “esavalente” (anti-poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed Haemophilus influenzae B, in un’unica soluzione) ai genitori che intendano iscrivere i lorobambini agli asili pubblici, privati e convenzionati.
La delibera giace da qualche settimana sulla scrivania dell’assessore Luca Coletto che oggi potrebbe sottoporla al voto della giunta. Nel Veneto queste vaccinazioni sono diventate facoltative «in via sperimentale e provvisoria» a partire dal 2007: l’obiettivo era quello di «favorire una scelta consapevole», nella realtà si è assistito ad un calo progressivo della profilassi, acuito, commenta Russo, da una «caduta della percezione di rischio, figlia di una disinformazione che ostacola la protezione del bambino contro pericolose patologie infettive prive di terapia efficace oppure causa di gravi complicanze».
L’allusione corre alla campagna antivaccinale promossa qua e là da comitati attivi sul web: «Alimentano la diffidenza con suggestioni e spauracchi privi di riscontro scientifico, spesso poi trovano sponda in operatori del servizio sanitario pubblico che andrebbero sanzionati severamente», afferma il consigliere di Fdi Sergio Berlato, fermo sostenitore dell’obbligatorietà vaccinale.
Una strada già intrapresa dall’Emilia-Romagna (mercoledì il consiglio regionale ha detto sì all’obbligo di certificazione per i nidi) che il Veneto imboccherà anche a fini di tutela collettiva della fascia prescolare.
A rigore non si tratta di un ritorno all’obbligo vaccinale in età infantile - la frequenza dell’asilo è facoltativa e la valutazione del rischio immunologico, segnalata dagli asili ai sindaci, spetterà all’Ulss territoriale - ma di una forma di pressione sulle famiglie, accompagnata da una campagna di comunicazione sui social che si propone di controbattere quanti (anche tra i medici) insistono nel ventilare un’inesistente correlazione tra vaccini e sviluppo di patologie autistiche; e di sottolineare, dati alla mano, i benefici conseguiti attraverso la profilassi.
Chi vorrebbe andare oltre l’opzione emiliana, è il Pd veneto: «La nostra proposta di legge estende la certificazione anche alla scuola primaria», puntualizzano Claudio Sinigaglia e Alessandra Moretti.
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