Presto trecento nuove abitazioni a Salzano
SALZANO. Un piano vecchio di 18 anni, che arriva da lontano. Un piano da 130 mila metri cubi poco distante dagli impianti sportivi di Salzano, nell’area nord di via Roma. Di recente la giunta comunale ha approvato il nuovo quartiere “Cornaro” a uso commerciale e residenziale.
Si parla di circa 300 tra case singole e appartamenti, che ha già scatenato delle polemiche da parte dell’opposizione. Dal 1997, anno in cui il piano urbanistico ha reso edificabile l’area, c’è stata una serie di contenziosi tra i privati, tanto da far slittare l’approvazione. Si tratta dei piani norma 2, 3 e 8, ora accorpati. In passato tutti gli enti interessati hanno dato il loro benestare, l’ultimo pezzo è arrivato dal governo locale ma la minoranza è contraria. E il sindaco spiega che non si poteva fare altrimenti e il piano doveva essere approvato, altrimenti sarebbero partiti altri ricorsi.
«All’interno del nostro attuale nostro Piano d’assetto del territorio (Pat)», spiega Alessandro Quaresimin, «c’è una norma che dà la possibilità al Comune e ai privati, attraverso un accordo, di ridurre il volume dell’Edilizia residenziale pubblica (Erp). Questo perché il mercato immobiliare è cambiato negli ultimi anni. C’è stato un contenzioso tra privati, qualcuno impugnerà il provvedimento e si andrà ancora per le lunghe». A oggi manca la viabilità di collegamento, soprattutto la tangenziale nord, opera complementare al Passante, dove c’è il progetto definitivo ma non c’è la cosa più importante: i soldi, ovvero 9-10 milioni di euro. Lunga due chilometri e sessanta metri, dovrebbe collegare via Villatega a via Montegrappa, all’altezza della rotonda con via Villetta; dovrebbe servire proprio il quartiere “Cornaro” ma è inutile farsi illusioni nell’immediato. «Mi sono incontrato con l’assessore veneto alle Infrastrutture Elisa De Berti», chiarisce Quresimin, «e non ci sono fondi». Contrario al piano il gruppo d’opposizione Bene Comune «Una delle più grandi lottizzazioni mai realizzate nel Miranese negli ultimi 20 anni», sostiene il capogruppo della civica Graziano Busatto, «che cambierà il volto del paese. Alla faccia della tutela del paesaggio e del rischio idrogeologico. Con un mercato immobiliare quasi fermo, la difficoltà di accesso al credito bancario per l’acquisto di case e una previsione di calo demografico nella provincia, ci sono tutte le condizioni perché diventi una “cattedrale nel deserto”, con fabbricati a forte impatto ambientale alti 12 metri e distanti 10 metri uno dall’altro».
Alessandro Ragazzo
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