Prestito con polemica il San Sebastiano di Mantegna lascia la Ca’ d’Oro per Padova

Da 120 anni non s'era mai mosso dalla Ca' d'Oro a Venezia, ma da ieri pomeriggio è appeso su una parete bianca del Palazzo del Monte di Pietà a Padova. È il San Sebastiano di Andrea Mantegna, uno dei...

Da 120 anni non s'era mai mosso dalla Ca' d'Oro a Venezia, ma da ieri pomeriggio è appeso su una parete bianca del Palazzo del Monte di Pietà a Padova. È il San Sebastiano di Andrea Mantegna, uno dei tre che il pittore dipinse, ma il più bello e il più sofferto. Torna a casa, la tela, perché venne dipinta a Padova: era nello studio di Mantegna al momento della sua morte, nel 1506. E' uno dei pezzi pregiati della mostra “Pietro Bembo, l'invenzione del Rinascimento”, che dal 2 febbraio mostrerà, attraverso la sua collezione d'opere d'arte “ricostituita”, quanto Bembo sia stato personaggio assolutamente centrale del Rinascimento. Il San Sebastiano era una delle opere che il letterato veneziano aveva a casa sua, quando stava a Padova in via Altinate. Probabilmente Bembo la ebbe da Sigismondo Gonzaga, e la tenne fino alla morte. Gli eredi la vendettero: nel 1893 lo acquistò il barone Giorgio Franchetti, per la sua collezione d'opere d'arte alla Ca' d'Oro. Palazzo e Galleria d'arte vennero lasciati allo stato nel 1916. Ora il San Sebastiano è di proprietà pubblica, sotto la gestione della soprintendenza del Polo museale veneziano, che non voleva assolutamente convincersi a prestare l'opera per la mostra padovana. La trattativa – lunga e difficile – tra i vertici di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che organizza la mostra, e la soprintendente Francesca Damiani è andata a buon fine in zona Cesarini.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia