Pressioni anti-Madeyski Forcolin respinge l’accusa

Il leghista smentisce le manovre della Regione sulla Casa di cura Rizzola per impedire la candidatura del medico con Forza Italia e attacca Leo 
SAN DONÀ. Pressioni alla casa di cura contro la candidatura del dottor Paolo Madeyski, il vice presidente della giunta regionale, Gianluca Forcolin, chiamato in causa si difende dalle accuse lanciate da Oliviero Leo.


Ora Forcolin consiglia di non strumentalizzare le voci che inquinano il clima. Ma boccia la proposta di Madeyski quale candidato per il centrodestra. Sembra infatti che Madeyski abbia fatto trapelare nel corso di un incontro con altri politici di aver ricevuto pressioni alla Rizzola per non candidarsi a sindaco con Fora Italia dopo che il centrodestra che non ha aderito alla proposta della Lega di candidare Francesca Pilla. Da qui l’intervento di Leo.


«Risulta sempre più complicato entrare nel pensiero e nelle dinamiche di Oliviero Leo», dice Forcolin, «lo stesso generale, non nuovo a queste sparate, prima crea il caso con mille sospetti e dubbi, parlando al condizionale, poi chiede alla politica di chiarire le circostanze. Se ha delle serie motivazioni per dire certe cose, davvero spiacevoli, denunci il caso, se invece, come credo sono solo dei veleni sarebbe meglio se ne stesse zitto. Io credo che il dottor Madeyski sia e resti un buon professionista e che il ruolo che svolge nella Casa di Cura debba restare al di fuori del dibattito politico. Se ha dei problemi col suo datore di lavoro, solo con questo deve confrontarsi».


«Credo che il dibattito», aggiunge, «debba piuttosto spostarsi sulle potenzialità politiche di Madeyski, sulle quali nutro i miei dubbi. Debbo altresì confermare che da una recente telefonata ho trovato però in lui la disponibilità al confronto, concordando che queste spaccature e questi veleni gratuiti non giovano al centro destra e semmai aiutano il vero nemico da combattere e questa sinistra da mandare a casa. A Madeyski consiglio di guardarsi bene alle spalle perché in politica molto spesso ci si deve difendere di più dal fuoco amico piuttosto che da quello che reputi nemico».


«Non vorrei invece», conclude Forcolin, «che qualche fenomeno in cerca di una verginità politica ormai andata, cercasse proprio nel buon medico una nuova opportunità per riemergere, in questo caso entrando dalla porta di servizio. Ritorniamo a parlare seriamente di programmi e progetti per San Donà, lasciando il fango a chi è abituato a sguazzarci e non certo la Lega ed il sottoscritto. Quanto alla Consigliere regionale del Pd Zottis, lasciamola interrogare».


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