Preso il "predone dell'Est". Era un sandonatese
I carabinieri incastrano il ladro che da tempo rubava in case, uffici, scuole, studi, scuole e perfino in chiese. Oltre a portare via gli oggetti e il denaro faceva danno irreparabili
Il tabernacolo rubato in chiesa e tagliato a pezzi trovato in casa del ladro
SAN DONÀ. I carabinieri della compagnia di San Donà di Piave hanno denunciato per il reato di ricettazione A.S. un sandonatese di 42 anni, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio. Lo stesso, a seguito di perquisizione domiciliare eseguita dai militari della locale stazione e del nucleo operativo, è stato trovato in possesso di materiale oggetto di furto che è stato successivamente riconosciuto dai legittimi proprietari.
In particolare qualche giorno prima era stato consumato un furto presso la chiesa ortodossa di Via Vizzotto dove era stato asportato nel corso della notte un tabernacolo. È stato successivamente ritrovato presso l’abitazione del pregiudicato purtroppo danneggiato in maniera irreparabile.
Convocato presso gli uffici della compagnia, la vittima del furto, ha riconosciuto senza alcuna ombra di dubbio l’oggetto rubato un paio di notti prima. Non è l’unico materiale sequestrato nel corso della perquisizione: rinvenuti e restituiti all’avente diritto anche materiali da parrucchiere (shampo e altro materiale d’estetica), di consistente valore commerciale, asportati sia nel mese di gennaio che un anno prima dal negozio di barbiere di Flavio Mammoletto nel suo salone di parrucchiere in via Deledda.
È da parecchio tempo che i militari hanno sotto la lente d’ingrandimento il soggetto, e si presume sia il responsabile negli ultimi anni di numerosissimi furti, di piccola entità, ai danni di esercizi commerciali e studi professionali ed edifici pubblici di ogni tipo tra le quali scuole, consumati nel centro cittadino di San Donà di Piave.
Da tempo in città girava la voce di bande di "predoni dell'Est" che derubavano senza sosta case, uffici, studi e negozi, oltre a scuole e chiese. In realtà la famigerata "orda" di stranieri, altro non era che il sandonatese "doc".
Qualche mese prima era stato nuovamente denunciato, quando, a seguito di un’altra perquisizione personale e domiciliare, era stato trovato in possesso di arnesi da scasso di numeroso materiale oggetto di furto ai danni delle citate attività: un calice da una parrocchia comunale, carnet di assegni e cambiali di varie agenzie di assicurazioni e studi professionali, materiale elettronico di vario tipo asportato ai danni di una palestra, denaro presente presso un’associazione sportiva e presso i distributori automatici di edifici pubblici tra i quali scuole, biblioteca comunale ed associazioni di volontariato.
Rinvenuta inoltre numerosa refurtiva costituita da materiale informatico (pc, telefoni, tablet ed hard disk, tutt’ora in fase di riconoscimento da parte dei legittimi proprietari), probabilmente asportati anche a seguito di furti su autovetture in sosta.
Nel corso dei raid notturni, inoltre, non solo il colpevole si limitava ad asportare denaro e materiale, ma spesso e volentieri, per assicurarsi la refurtiva, danneggiava in maniera irreparabile e metteva a soqquadro intere strutture (porte forzate, vetrine spaccate, arredi distrutti). A seguito di questi atti criminosi era anche stata irrogata dal Questore di Venezia, recentemente, la misura dell’avviso orale. Il soggetto, con un passato burrascoso alle spalle, costituito da una serie di precedenti penali che si protraggono negli anni, si ritiene inoltre probabilmente collegato ad altre decine di episodi criminosi di natura predatoria, commessi negli ultimi due anni nel centro cittadino della città del Piave, sui quali gli investigatori dell’Arma stanno tutt’ora indagando per risalire ai presunti complici.
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