Preso il pirata che ha investito la donna
SOTTOMARINA. L'hanno trovato i carabinieri. Il pirata della strada è un marocchino di 37 anni regolarmente impiegato in una azienda agricola di Chioggia.
Nei quattro giorni successivi all'incidente l'uomo che aveva investito, venerdì, una donna di 63 anni in via Madonna Marina, riducendola in fin di vita, aveva fatto finta di niente: aveva continuato ad andare a lavorare e il furgone, usato per i trasporti nei campi, era praticamente scomparso dalla circolazione.
Lo ha visto, però, ieri mattina, una pattuglia dei carabinieri, nel corso di una perlustrazione nella zona di Cà Bianca: cabina rossa e cassone argentato, come descritto dai testimoni. I militari hanno controllato e accertato che apparteneva al titolare di un'azienda agricola. «Non ne so nulla», avrebbe risposto quest'ultimo alle domande dei carabinieri, «ora controllo col mio personale». A nessuno dei colleghi di lavoro del marocchino, quindi, era venuto in mente il collegamento con l'incidente. Ma è bastato controllare chi fosse al lavoro venerdì: due dipendenti che hanno detto che il furgone l'aveva preso il marocchino, che quel giorno non lavorava, per una commissione personale a Chioggia. Dunque un “prestito” all'insaputa del proprietario del veicolo, ed è stato questo uno dei motivi con cui il 37enne, una volta accompagnato in caserma, ha giustificato la sua fuga dal luogo dell'incidente.
Spaventatissimo venerdì e ancor di più ieri, dopo essere stato identificato. «Sono sceso dalla cabina dopo l'incidente» ha detto «ho visto la donna, il sangue e molte persone che accorrevano per prestare aiuto. Avevo preso il furgone per conto mio, ho avuto paura e sono scappato». Una fuga che gli è costata una denuncia per lesioni personali e omissione di soccorso, sperando che la donna investita, in via di lento miglioramento, secondo i sanitari, non abbia ricadute o complicazioni che possano aggravare il quadro clinico e anche quello penale.
La donna, infatti, è finita sotto una ruota gemellare del furgone, quella posteriore destra, ma da un filmato in possesso delle forze dell'ordine si vede che la ruota posteriore sinistra si alza da terra, mentre quella destra schiaccia la donna, con tutto il peso del veicolo. Trauma cranico, facciale e toracico, polmoni collassati: la 63enne se l'è cavata grazie alla rapidità dei soccorsi e a tanta fortuna. Le indagini si sono concentrate, in un primo momento, sull'esame dei filmati delle telecamere di un paio di negozi, ma la loro qualità non ha permesso di ricavare il numero di targa del veicolo. Gli appelli lanciati dagli organi di informazione hanno prodotto numerose segnalazioni ma la svolta è stata ottenuta grazie ad una procedura “vecchio stile”, il controllo di tutti i veicoli che corrispondevano alla descrizione. Poteva non servire a nulla se il furgone fosse arrivato in città proveniente da chissà dove. Invece era nelle vicinanze e, alla fine, è stato trovatoe con lui anche il “pirata”.
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