Presidio di protesta all’ex Pansac
MIRA. Protesta fuori dai cancelli della fabbrica domani alle 10 alla “Polimira”, il sito dell’ex Pansac, acquistato dalla Poligof di Lodi. A indire la manifestazione sono la Filtcem Cgil e i lavoratori che contestano i criteri di assunzione messi in atto dall’azienda di Lodi che ha rilevato l’ex fabbrica di Fabrizio Lori. «Sono state fatte finora», spiega il segretario provinciale della Filtcem Cgil, Riccardo Colletti, «95 assunzioni e quasi nessuna ha rispettato i criteri previsti dalla legge Prodi bis. Si tratta del criterio dei carichi familiari, di quello dell’anzianità e di quello relativo all’assunzione di categorie protette e donne». Colletti va, poi, nello specifico: «In alcuni casi abbiamo registrato l’assunzione di marito e moglie, che lavoravano entrambi per l’ex Nuova Pansac e, in altri casi di coppie dello stesso tipo, nessuno dei due è stato assunto. Sono stati lasciati a casa persone di 45- 50 anni con mutuo sulle spalle con figli e moglie da mantenere, e assunti giovani di 25-30 anni. Pensiamo che Poligof sia partita con il piede sbagliato e per questo faremo una manifestazione di protesta a Malcontenta davanti ai cancelli della fabbrica». La Cgil si chiede come mai, ad esempio, non siano state fatte le assunzioni valutando tutto il parco dipendenti dell’ex Pansac e perché le donne assunte, fra i primi 95 presi in organico, siano pochissime». L’accordo, siglato con i sindacati a cui lavoratori del sito di Mira dell’ex Pansac hanno dato il via libera a larghissima maggioranza dopo l’acquisto dell’azienda dal bando di vendita internazionale, prevede passaggi ben precisi. In tre anni ci dev’essere l’assunzione, da parte di Polimira, di 170 persone su un totale attuale in organico al sito di Mira di 425. Saranno 118 alla fine del primo anno, 138 alla fine del secondo. Ci saranno investimenti per circa sei milioni, ai quali si sommeranno ulteriori 700.000 euro per il mantenimento di leasing in essere. Sono stati azzerati per i nuovi assunti gli scatti di anzianità, sarà previsto un premio legato alla produzione di 900 euro annui. Per chi non verrà assunto (oltre 450 persone) scatteranno la cassa integrazione per 18 mesi. Fra gli obiettivi della nuova proprietà, che produrrà prevalentemente pannolini per bambini, c’è anche quello di recuperare il rapporto con Sca, uno degli acquirenti principali della ex Pansac.
Alessandro Abbadir
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia