Presepe di sabbia a Jesolo dedicato a Lampedusa

L’inaugurazione l’8 dicembre in piazza Marconi ma non mancano le polemiche Esposito (Sinistra): «Scelta ipocrita di una città da sempre contro i profughi»
Un momento del tragico salvataggio operato ieri dalla nave privata SOS Mediterran??e, Lampedusa, 17 aprile 2016. Raccontano di essere partiti dalla Libia su un gommone in 130-140. Ne sono stati salvati 108 dalla nave Aquarius dell'Associazione SOS Mediterranee, due risultano annegati, 6 giacevano cadaveri nel fondo dell'imbarcazione: tutti gli altri risultano dispersi. ANSA/UFFICIO STAMPA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
Un momento del tragico salvataggio operato ieri dalla nave privata SOS Mediterran??e, Lampedusa, 17 aprile 2016. Raccontano di essere partiti dalla Libia su un gommone in 130-140. Ne sono stati salvati 108 dalla nave Aquarius dell'Associazione SOS Mediterranee, due risultano annegati, 6 giacevano cadaveri nel fondo dell'imbarcazione: tutti gli altri risultano dispersi. ANSA/UFFICIO STAMPA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

JESOLO. Presepe di sabbia, inaugurazione l’8 dicembre alle 10 in piazza Marconi. Le sculture di sabbia, che ormai fanno parte della tradizione del Natale a Jesolo, saranno quest’anno dedicate al tema dei migranti. Un argomento forte per la XV edizione di Sand Nativity, il presepe di sabbia di Jesolo che vuole affrontare senza paura le questioni legate all’accoglienza ed è ancora in via di allestimento sotto la tensostruttura in piazza Marconi.

Una delle nove sculture è stata dedicata proprio a Lampedusa e al fenomeno dello sbarco dei migranti. Le altre tratteranno il medesimo argomento con altre storie e forme che ripercorrono le migrazioni nei secoli. Il presepe di sabbia è sempre stato molto vicino all’attualità e ha affrontato vicende anche drammatiche, come a esempio il terrorismo internazionale con una scultura dedicata alle morti di studenti e maestre nella scuola di Beslan a opera dei ceceni. Altre volte le sculture si sono ispirate a personaggi storici e carismatici, al Papa. Il sindaco, Valerio Zoggia, non ha avuto paura di affrontare proprio a Jesolo questo tema, dopo accese polemiche sull’ospitalità alla Croce Rossa.

Ma anche quest’anno non mancano le polemiche. Francesco Esposito di Sinistra Italiana accende la miccia. «Quello delle migrazioni», dice, «è un tema che csembra alquanto estraneo per la location in cui si espongono le opere. Richiederebbe una sensibilità ben diversa per il contesto in cui si espongono le sculture. Proprio a Jesolo ci sono state forti resistenze, se non chiara ostilità, nei confronti dei profughi al campo della Croce Rossa di via Levantina. Per alcuni, evidentemente, la solidarietà e la ’’pietas’’ sono sensibilità da esternare e accettare solo in casa altrui e non nella propria».

«Come può un sindaco che ha rilasciato dichiarazioni alquanto singolari dare il benvenuto ad opere di tale levatura?», s’interroga, «coloro che hanno ritenuto di dover chiedere l’allontanamento dal campo dei profughi per i danni all’economia turistica della città, con quale animo si recheranno nel tendone e avvicineranno alle statue per la partecipazione a un dramma come quello dei migranti? Qualcuno, lo ricordiamo, era preoccupato anche solo per il fatto che questi uomini avrebbero potuto avere chissà quale reazione nel vedere donne in costume da bagno o addirittura in topless. In definitiva si passa dal ridicolo all’ipocrisia. Tutti più buoni solo perché è Natale. Dal 26 dicembre», conclude Esposito, «i profughi saranno solo ancora un ostacolo o un problema da eliminare dalla realtà jesolana».

Giovanni Cagnassi

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