Presentato il programma dei gondolieri per il 2019

La categoria ha annunciato proposte per «collaborare con i cittadini» su temi come il moto ondoso e i flussi

VENEZIA. Una pagina Facebook per comunicare le iniziative a favore della città. Un concorso fotografico fra i veneziani con i vincitori che saranno portati in gondola alla Regata Storica. E «mano tesa alla città e alle istituzioni», con la riapertura di traghetti chiusi da tempo.

Il nuovo corso dei gondolieri punta a far scoprire «il lato buono della categoria». Una tradizione che adesso vuole essere rilanciata. Ieri i gondolieri si sono presentati in forze in municipio, per presentare il «Calendario 2019». Dodici opere di artisti veneziani dell’Ottocento come Tito, Favretti, Milesi e altri che «fotografano» la città del secolo scorso.

«Il nostro orgoglio è che questa città è rimasta in molte cose quella», dice Aldo Reato, ex presidente della categoria e promotore dell’iniziativa insieme all’ideatore Angelo Feletto. L’immagine sullo sfondo del calendario, opera di Ettore Tito, ritrae la moglie del gondoliere che con amore gli sistema la divisa. «Gesti di grande importanza storica», i gondolieri sono il nostro orgoglio», dice il consigliere delegato alle Tradizioni Giovanni Giusto.

Il calendario è l’occasione per ricordare le iniziative dei gondolieri messe in cantiere per il 2019. La riapertura del traghetto della Dogana è stata fatta qualche settimana fa. Collega come una volta calle Vallaresso con la Salute. «La traversata è un’esperienza», dicono i gondolieri, «tra poco riapriremo anche il traghetto di Ca’ Rezzonico, chiuso da anni».

Funziona anche il Carbon, anche se solo fino alle 12.30, dopo anni di sospensione. Il 25 aprile è in programma la regata dei Traghetti, insieme a giri in gondola gratis per anziani. «Vogliamo collaborare con la città», ripete Andrea Balbi. Con lui, in alta uniforme, i rappresentanti dei traghetti della città (bancali): Daniele D’Este (Danieli), Joska Collavini, Roberto Dal Gesso (San Tomà), Alessandro e Matteo Collavini.

Sul tavolo anche il tema del moto ondoso. «I traghetti sono un disincentivo per la velocità delle barche», dicono i gondolieri, «la situazione in bacino San Marco è migliorata da quando si è istituita in estate la postazione fissa. Non altrettanto in altre zone della città. Resta anche aperto, è stato segnalato, il problema della convivenza tra gondole e vaporetti in alcuni pontili. Come appunto il Danieli, Rialto, Ca’ Rezzonico.

«Cerchiamo il dialogo con l’amministrazione», dice Balbi. «Importante», gli fa eco Reato, «è il rispetto delle regole. È un vantaggio per tutti. E tutti possono lavorare meglio. Noi ci mettiamo impegno». Passi avanti, secondo la categoria, sono stati quelli di esporre le tariffe ben visibili agli stazi e in gondola, e di numerare le gondole con una targa per poterle identificare.

Ieri, primo giorno di apertura della pagina di «informazione e trasparenza sulla categoria i contatti, informano i bancali hanno sfiorato il migliaio. —


 

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