Presa la ladra dei cimiteri aveva duemila statuette
SAN DONÀ. Furti al cimitero, la polizia locale individua la responsabile. Si tratta di una donna residente nel sandonatese, che aveva in casa quasi duemila tra pupazzetti, statuette, vasi e ricordi di ogni genere presi dalle tombe del cimitero di San Donà e probabilmente da altri campi santi nel Basso Piave e forse anche verso il litorale.
È il risultato di un’indagine condotta direttamente dal vicecomandante della polizia locale di San Donà, Paolo Carestiato, con la collaborazione determinante del comando di Musile. Dopo l’ennesima denuncia al comando, gli agenti hanno iniziato le ricerche collaborando con i colleghi di Musile. Rinvenuti i ricordi di cui era stata denunciata la scomparsa dalle tombe del cimitero di San Donà e, probabilmente, da quello di Passarella.
Oggetti di enorme valore affettivo seppure privi di valore economico, lasciati da una madre e un padre sulla tomba della loro bambina. L’ultimo caso era la sottrazione avvenuta il giovedì precedente la Pasqua. Da allora si è sviluppata una lunga indagine da parte della polizia locale.
Ieri, la denuncia a piede libero di una donna residente in un comune del Sandonatese, dopo una perquisizione nella sua abitazione durante la quale sono stati rinvenuti gli oggetti scomparsi.
Una donna sui 50 anni, madre di famiglia, che evidentemente era spinta da questo bisogno irrefrenabile di impossessarsi degli oggetti, frutto di una patologia interiore, un desiderio che non riusciva più a controllare e che necessita di una terapia specialistica per aiutarla.
Perché quei suoi gesti cagionavano in tante famiglie dolore e rabbia, senza capire i motivi di tali furti misteriosi.
«È una situazione molto triste», spiega il vicecomandante Carestiato, verosimilmente la persona individuata, compulsivamente, sottraeva ricordi dai cimiteri per accumularli in casa propria. Siamo di fronte a una persona che ha bisogno di aiuto».
Gli oggetti sequestrati comprendono rosari, statuine, giocattoli, peluche, oggetti sacri che sono stati portati al comando di polizia locale in via Ungheria Libera.
«Invitiamo chi avesse subito sparizioni di ricordi dalle tombe dei propri cari a rivolgersi al comando nei normali orari di apertura», conclude il vicecomandante, «si invita a tenere conto della delicatezza della situazione e a non aggiungere dolore a chi già lo ha provato».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia