Prende i soldi degli inquilini condannato a otto mesi
Si era messo in tasca ben 54 mila euro che gli inquilini di uno dei maggiori condomini di San Donà, il “Trade Center” avevano versato per coprire le spese. Maurizio Pasquino (49 anni, residente a Camposampiero), ieri, è stato condannato dal giudice monocratico di Venezia Irene Casol a otto mesi di reclusione e 600 euro di multa con l’accusa di appropriazione indebita, la pena è stata sospesa grazie alla condizionale. Lui non si è presentato in aula ed era difeso da un avvocato nominato d’ufficio.
I fatti sono di sei anni fa, quando i condomini avevano deciso di cambiare l’amministratore: quello di prima era sfuggente, non rispondeva alle loro richieste. Al nuovo amministratore avevano chiesto di ricostruire, in particolare trovando la documentazione giustificativa, le spese sostenute: il professionista aveva ricostruito la vicenda e aveva scoperto che i lavori non erano mai stati eseguiti e che, comunque, i soldi erano spariti, non c’erano più. Approfondendo le ricerche, in seguito, aveva scoperto che anche il conto di alcune bollette non era stato saldato, in particolare quello dell’Enel. Eppure, anche in questo caso gli inquilini avevano versato le quote richieste e anche in questo caso i soldi erano scomparsi. A quel punto non era stato difficile capire che Pasquino si era appropriato del denaro versato dai condomini per pagare i lavori programmati dopo un’assemblea, ma che in realtà non erano mai stati eseguiti. Inoltre, si era appropriato anche dei soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati per pagare alcune bollette.
Alcuni condomini avevano cercato di capirci qualcosa, ma quando sono stati sentiti dai militari della Guardia di finanza avevano spiegato che Pasquino aveva sempre l’ultima parola e non aveva mai chiarito quello che accadeva nella gestione dei fondi condominiali. Il «Trade Center» di via Vanoni è uno dei maggiori condomini di San Donà, molte le attività commerciali tra gli inquilini: ad esempio, tra coloro che sono rimasti truffati, ci sono la birreria «Marven Platz», il centro benessere «Acqua Chiara», la sede della Confesercenti sandonatese, una società immobiliare, il «Trade Medical Dent», la rivendita di calzature «Pittarello», la «Wu chi art school» e alcune altre. Inizialmente, Pasquino era stato sentito dalle «fiamme gialle» e aveva cercato di giustificarsi, in seguito alla raccolta delle prove, divenute schiaccianti, però, ha scelto di tacere e addirittura di non farsi più trovare, tanto da non comparire neppure in aula davanti al giudice che lo doveva giudicare.
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