Prende a martellate la madre di 77 anni
MIRA. Prende la mamma a martellate in testa, arrestato dai carabinieri. La donna è in pericolo di vita. L’aggressione, nata per futili motivi, si è consumata nel tardo pomeriggio di domenica. La brutale aggressione è avvenuta intorno alle 18,30 a Oriago, in via Colombara 31.
Valentino Gasparini, 47 anni, ha aggredito la madre, con cui divideva l’appartamento, Gabriella Asolati, 77 anni, colpendola ripetutamente alla testa con un martello. Ben tre i colpi che le ha inferto. La donna è stata trasportata all’ospedale dell’Angelo viva, I primi accertamenti hanno evidenziato una situazione grave: la frattura della teca cranica. Al momento è ricoverata in rianimazione in prognosi riservata e in coma indotto. Per i medici la donna è in pericolo di vita, anche considerata l’età.
A chiamare i carabinieri è stato lo stesso uomo. Composto il 112, all’operatore della centrale di Mestre ha spiegato che nell’appartamento di via Colombara era successo qualche cosa di grave. A una domanda del militare, l’uomo ha aggiunto di aver ferito la madre.
A quel punto la centrale operativa ha inviato all’indirizzo indicato due pattuglie della Tenenza di Mira. All’arrivo, i militari hanno trovato la porta aperta e una volta entrati hanno individuato madre e figlio in cucina. Lei perdeva sangue da una ferita accanto alla tempia, mentre il figlio, apparentemente tranquillo, le stava accanto.
Era evidente che l’uomo aveva aggredito la madre. Mentre i sanitari di un’ambulanza e di un’automedica, arrivate sul posto, si prendevano cura della signora, i militari portavano in caserma Gasparini. Gli uomini della scientifica procedevano a compiere i rilievi nell’abitazione e a sequestrare il martello con il quale l’uomo aveva colpito l’anziana madre.
La donna, rimasta sempre cosciente fino a quando è salita in ambulanza, una volta arrivata all’ospedale dell’Angelo è stata sottoposta a diversi accertamenti. Il figlio l’ha colpita tre volte con il martello, procurandole altrettante fratture al cranio. Ora è ricoverata in prognosi riservata e in coma indotto. I medici stanno valutando la possibilità di operarla.
In caserma l’uomo avrebbe ammesso le sue responsabilità, ma non è stato chiaro sul movente dell’aggressione. Molto probabilmente si è trattato di un raptus al termine di una lite iniziata per futili motivi. I vicini hanno spiegato ai militari di non aver sentito nulla di particolare anche se da qualche settimana aveva scatti di ira ingiustificati. L’uomo da tempo era in cura al centro di igiene mentale di Dolo. Alla fine l’aggressore è stato arrestato, sentita la pm Paola Tonini, per tentato omicidio e rinchiuso in carcere a Santa Maria Maggiore.
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