Premio Torta 2015 a Tobia Scarpa e Renata Codello per l’Accademia

VENEZIA. «Il restauro è frutto di un progetto architettonico sapiente e dimostra un grande interesse culturale per la città». Con queste motivazioni la giuria del Premio Torta per il restauro, presieduta da Donatella Calabi, ha assegnato il prestigioso riconoscimento per l’anno 2015 agli architetti Tobia Scarpa e Renata Codello, progettista e direttore dei lavori del restauro delle Grandi Gallerie dell’Accademia.
Cerimonia solenne, sabato mattina nell’Aula Magna dell’Ateneo Veneto, con la consegna del premio da parte del presidente dell’Ateneo Guido Zucconi e dei presidenti dell’Ordine e del Collegio degli Ingegneri Ivan Antonio Ceola e Maurizio Pozzato, presente anche la presidente della commissione Cultura del ComuneGiorgia Pea. Un grande restauro che ha raddoppiato la superficie espositiva delle Gallerie.

Dopo il trasferimento del liceo artistico all’ex convento degli Incurabili alle Zattere è stato possibile restaurare il cortile palladiano e l’intera area utilizzata dagli studenti. 26 milioni di euro di spesa, finanziamenti dello Stato. Otto anni di lavori, conclusi nel 2013, per un progetto che ha rimesso in luce molte «eccellenze» dell’ex convento della Carità. Come il tablino, il cortile e la scala ovata. Piccoli capolavori celebrati dallo stesso Andrea Palladio nei suoi Quattro Libri dell’Architettura nel 1570.
Secondo la giuria del Premio – composta anche da Mario Dalla Costa, Maura Manzelle, Alberto Ongaro, Ivan Antonio Ceola, Franco Pianon, Maurizio Pozzato, Roberto Scibilia – si è trattato di «un intervento corale, nel quale l’architetto è soltanto uno dei tanti artefici che intervengono per realizzare un’opera di grande complessità. Caratteri distributivi e ridisegno dei percorsi, introduzione di nuove funzioni, analisi e valutazione statica delle strutture, impianti di sicurezza sono andati di pari passo con il ‘gesto’ progettuale».

«L’opera», si legge ancora nelle motivazioni, «dimostra un autentico interesse culturale per la città ed è stata interamente realizzata con finanziamenti statali. I lunghi lavori di restauro e la complicata conduzione del cantiere hanno potuto svolgersi senza mai giungere alla chiusura del museo esistente». Grande la soddisfazione di Tobia Scarpa, figlio di Carlo Scarpa – che allestì mezzo secolo fa le sale del museo dell’Accademia – e di Renata Codello, ex soprintendente ora responsabile dell’Ufficio regionale, che ha diretto i lavori in questi anni. Soddisfatta anche la neodirettrice delle Grandi Gallerie, Paola Marini. «L’intervento che oggi si premia», scrive nella prefazione al catalogo, «oltre a rendere meglio percepibili passaggi storici dell’edificio ha dotato il museo di servizi essenziali e di nuovi spazi per l’esposizione, sia permanente che temporanea, questi ultimi finora del tutto assenti».
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