Premio Campiello: il vincitore è Carmine Abate

Alla Fenice la serata finale della cinquantesima edizione: la giuria conquistata dal suo romanzo “La collina del vento”. Al secondo posto Francesca Melandri
COLTRO INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA VENEZIA 01.09.2012. PREMIO CAMPIELLO 2012.
COLTRO INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA VENEZIA 01.09.2012. PREMIO CAMPIELLO 2012.

VENEZIA Carmine Abate è il vincitore della 50a edizione del Premio Campiello. Il suo “La collina del vento” (Mondadori) ha conquistato 98 voti della giuria dei lettori superando ampiamente, dopo un testa a testa iniziale, Francesca Melandri che con “Più alto del mare” (Rizzoli) si è aggiudicata 58 preferenze. Al terzo posto Marcello Fois con “Nel tempo di mezzo” (Einaudi): gli hanno attribuito 49 schede. Quarto Marco Missiroli e il suo “Il senso dell’elefante” (Guanda)) che ha ricevuto 36 voti. Chiude la cinquina Giovanni Montanaro con “Tutti i colori del mondo” (Feltrinelli) arrivato a 32 preferenze Così ieri sera in una Fenice in gran spolvero per i cinquant'anni del Premio letterario che si sommano agli ottanta della Mostra del cinema in un crescendo di complimenti reciproci e festeggiamenti incrociati.

Sul palco del teatro Bruno Vespa affiancato da un inedito bouquet di belle signore: Anna Valle in bianco lungo, Arisa e Gigliola Cinquetti, che quando il Campiello esordiva era già davanti al microfono però sembra ancora una ragazza, di rosso vestita. Meno di due ore di cerimonia (poi trasmessa in seconda serata su RaiUno) nonostante il compleanno importante, precedute da un corposo red carpet a forte rischio pioggia che vede sfilare imprenditori, editori e scrittori, suggerisce i nuovi equilibri di potere e anticipa gli accordi dell'autunno sussurrati poco prima al cocktail della Banca Popolare di Vicenza all'hotel Bauer.

Mille gli invitati, accolti dal presidente di Confindustria Andrea Tomat e dal presidente del Comitato di gestione del Premio Piero Luxardo che, a dispetto della consueta sobrietà del Premio, hanno voluto un palco autocelebrativo con due enormi 50 a fare da quinta e un omaggio sotto forma di intervista registrata a Mario Valeri Manera che fortissimamente volle il Campiello. Ricorda di qua, ringrazia di là, sfilano nel foyer e si accomodano in platea Gabriele Galateri di Geola, Marina Salomon, Paolo Scaroni, Mario Moretti Polegato, Andrea Riello, Gianfranco Zoppas, Gianni Zonin, Lugi Abete. Manca nessuno. Niente presidente della Regione Luca Zaia, al suo posto il vicepresidente Marino Zorzato. Attesa in uno dei suo stupefacenti caftani da sera Marta Marzotto tra un tappeto rosso e l'altro del Festival del cinema. Sfila in ordine sparso la giuria dei Letterati presieduta da Massimo Cacciari che conta, tra gli altri, Philippe Daverio, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Paolo Guzzanti, in smoking bianco. Si mescola quella dei trecento lettori forte, quest'anno, del giudizio di 22 casalinghe, 36 pensionati, 24 studenti ( ma anche di quello di Samuele Bersani e Gabriele Basilico) e dalla quale è uscito il verdetto della serata.

Mille in festa per Dacia Maraini, vincitrice del premio Fondazione Il Campiello alla carriera .«Oggi i giovani sono tornati alla letteratura di impegno - aveva detto la scrittrice alla conferenza stampa del mattino - Mi fa piacere, finalmente. Si era andati verso il formalismo letterario; questo e' un ritorno alla realta»; e per Roberto Andò, vincitore del Campiello Opera Prima, con “Il trono vuoto” (Bompiani). Raggiante Martina Evangelisti, 19 anni, di Ravenna, la vincitrice del premio Campiello Giovani, con il racconto «Forbici».Più o meno felici a seconda dell'esito gli editori _ da Paolo Mieli a Inge Feltrinelli _ che grazie alla vittoria del Premio possono immaginare di mettersi in saccoccia migliaia di copie da qui a Natale ma che tra i velluti della Fenice, quando è ancora tutto da decidere, sono tutti un profluvio di cortesie. «I cinquant’anni del premio Campiello sono caduti in una fase molto particolare della storia d’Italia» dice Mieli «penso che questo clima di difficoltà abbia dato una scossa alla gente comune. Questa sera trionfa uno scampato pericolo: mai come quest’anno i libri sono andati venduti».

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