«Premiare i Comuni più bravi»

Imu, Mestriner contro i sindaci che non hanno tagliato le spese

«Sulla seconda rata Imu, il governo deve trattare tutti i Comuni allo stesso modo». Parola del sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner nella lettera inviata ieri al prefetto Domenico Cuttaia, qualche ora dopo aver ricevuto i primi cittadini di Mirano, Quarto d’Altino, Spinea, Campolongo, Martellago e Fossò. Nella riunione in prefettura, quest’ultimi hanno protestato per quella che considerano l’ennesima beffa di Palazzo Chigi: chi ha fissato l’aliquota Imu sopra il 4 per mille, rischia di dover pagare la seconda rata nonostante la tassa sia stata abolita. E i sindaci hanno chiesto a Cuttaia di farsi portavoce del problema al governo. Mestriner prende le distanze.

«Ogni Comune», scrive, «ha fatto scelte diverse: chi ha mantenuto l’aliquota ferma sulla “prima casa”, chi ha preferito tassare i redditi, chi gravare su attività produttive. C’è poi chi ha scelto di contenere gli aumenti e tagliare le spese. Ora il governo restituisce ai Comuni l’Imu sulla prima casa. Se lo Stato ridesse l’Imu sulla prima casa con le aliquote che hanno scelto, si creerebbe una sperequazione inaccettabile tra i cittadini. L’esecutivo deve restituire ai Comuni solo l’Imu sulla prima casa con l’aliquota base, perché così facendo metterebbe tutti allo stesso livello». E fa un esempio a Cuttaia. «Mirano» dice Mestriner «ha più di 19 milioni di spesa corrente per 27 mila abitanti, noi 7 milioni per 19 mila residenti. In rapporto, Mirano spende 720 euro a persona, noi 370. Se Mirano ha scelto di mettere l’aliquota più alta e ritiene di non poter tagliare altre spese, perché questa decisione deve gravare su Scorzè?». (a.rag.)

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