Prelievo al Policlinico in omaggio c’è il caffè
Fai il prelievo del sangue e ti offrono il caffè. È questa l’ultima iniziativa promossa dal Policlinico San Marco in favore di chi sceglie di fare gli esami nella clinica di via Zanotto. «Un segno di continuità nelle iniziative di umanizzazione che portiamo avanti», spiega il direttore sanitario Renzo Malatesta. E una scelta che finora è stata molto apprezzata, visto che il 95 per cento delle persone che si sono sottoposte agli esami del sangue, hanno poi consumato il loro caffè nel bar interno, vicino al centro prelievi. Ogni giorno sono circa 60 le persone che fanno gli esami al Policlinico San Marco e il caffè vuole diventare un gesto rivolto al benessere di chi magari, andando a digiuno al prelievo, si sente un po’ giù e ha bisogno di ricaricarsi.
«È bene ricordare che il Policlinico San Marco è dotato di tutti i prodotti monouso previsti dalle normative per i prelievi, andando ad anticipare le stesse già da tempo», sottolinea il responsabile di personale ed economato Angelo De Rico. «Chi viene da noi, oltretutto, può anche risparmiare sul costo di determinati esami rispetto all’ambito pubblico. L’attenzione che prestiamo vuole essere massima, per questo abbiamo già predisposto nel cuore della clinica il nuovo sistema Poct, che tra due settimane permetterà di ottenere un esito quasi immediato, circa tre minuti, degli esami del sangue dei pazienti interni alla struttura. A loro sarà rivolto il nuovo sistema, in modo che in qualunque ora il medico di turno possa avere un responso rapidissimo per soccorrere nel miglior modo un malato in cura da noi».
La scelta di offrire il caffè agli ospiti del centro prelievi è stata naturalmente molto apprezzata dalle persone che, una volta chiamati a consegnare i documenti per fare gli esami, agli sportelli ricevono un tagliando equivalente alla consumazione. «A fine mese saldiamo i conti con i gestori del bar, ma crediamo che questo sia un ennesimo segnale di come i pazienti e le persone vadano seguite», aggiunge il direttore sanitario della clinica. «Un po’ come è stato fatto per il consenso informato in veneziano». E proprio quest’ultima offerta dimostra di essere particolarmente apprezzata, con il passare dei mesi, soprattutto dai pazienti più anziani: tanti pazienti leggono prima il consenso in veneziano e poi quello in italiano. Dal momento che solo quest’ultimo ha valore legale, quello in veneziano permette loro di capire meglio alcuni passaggi tecnici.
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