Predoni in villa, furto da 600 mila euro

Il colpo martedì notte lungo via Orlanda nella casa dei fratelli imprenditori De Biasi. Spariti gioielli, soldi e buoni del tesoro
Di Francesco Furlan
Furto in via Orlanda 77, Campalto. Nella foto: le scale usate per disattivare gli allarmi.
Furto in via Orlanda 77, Campalto. Nella foto: le scale usate per disattivare gli allarmi.

Villa svaligiata, un colpo da professionisti: i ladri sono scappati con un bottino di almeno 600 mila euro. Il furto è stato messo a segno la scorsa notte, nella villa della famiglia De Biasi, dell’omonima azienda di costruzioni e restauri, in via Orlanda 77, di fronte alla trattoria “Da Ugo”. Con ogni probabilità i ladri sono entrati sfruttando il parcheggio a servizio della stessa trattoria e del ristorante “Colors” e che confina con la villa, una casa a due piani circondata da un amplio giardino, e sorvegliata da telecamere che però sarebbero state messe fuori uso dai ladri. I quali dopo essere entrati aprendo uno squarcio nella recinzione, con l’uso di una scala sono saliti sulla tettoia dell’ingresso per staccare la sirena d’allarme, e poi immergerla in un secchio d’acqua.

Lo stesso hanno fatto con la sirena sopra la porta d’ingresso dell’ufficio dell’impresa edile, a lato della casa. L’abitazione era vuota, perché tutta la famiglia, composta dall’anziana madre e dai tre figli, era in vacanza alla spiaggia del Lido di Venezia. Martedì sera, verso le 22, i quattro sono stati raggiunti sul telefono cellulare dall’avviso che era scattato l’allarme, non quello di casa ma dei garage. Un allarme che, come spiegavano ieri pomeriggio i fratelli De Biasi, spesso parte da solo. «Abbiamo chiesto ai vicini che abitano qui di fronte di dare un’occhiata», racconta Roberto, «hanno sentito dei rumori, ma non hanno visto nulla. Abbiamo pensato che non fosse nulla di che, ma abbiamo fatto un errore. Dovevamo chiamare subito la polizia».

Dopo aver staccato le sirene degli allarmi, utilizzando un’ascia e una sorta di piccone, i ladri sono entrati forzando la finestra del locale caldaie sul retro, che si affaccia su un campo coltivato a viti. Spaccato gli infissi e il vetro della finestra hanno avuto gioco facile a mettere a soqquadro tutte le stanze della casa, disposta su due piani. «Hanno spaccato tutto», spiegano i fratelli De Biasi allargando le braccia. Cassetti rovistati, armadi svuotati e porte interne divelte. I ladri hanno portato via tutto, e non si sono fermati nemmeno di fronte alla cassaforte, che sono riusciti ad aprire utilizzando probabilmente un piede di porco. Ricchissimo il bottino, stimato in circa 600 mila euro, di cui centomila tra soldi in contati e buoni del tesori, e cinquecentomila di gioielli e preziosi d’oro, oltre ad alcuni pezzi d’argenteria e alcuni quadri, anche se non di particolare valore. I ladri hanno avuto il tempo di mettere nelle borse tutto quanto capitava loro sotto tiro. Hanno fatto una tappa anche nella piccola cantina che si trova nel parco, forzando la porta in legno, sperando forse di trovarsi di fronte a vini pregiati. Dopo aver razziato la casa i ladri sono fuggiti probabilmente dallo stesso squarcio aperto nella rete, fuggendo poi lungo via Orlanda. A fare l’amare scoperta, ieri mattina, poco prima delle 9, sono stati l’anziana madre con Vladimiro, uno dei tre figli. Di fronte alla casa svuotata hanno chiamato subito la polizia, che è intervenuta con le volanti. Nel primo pomeriggio invece il sopralluogo della polizia scientifica alla caccia di tracce lasciate dai banditi. A inizio agosto, in via Triestina a Favaro, i ladri erano entrati nella casa di un professionista scappando con un bottino di 50 mila euro. Dopo aver scardinato la cassetta di sicurezza che era nel muro.

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