Precipita ultraleggero Muore il pilota Borin
CAPOSILE
Stavano compiendo un sorvolo sopra i cieli dell’aviosuperficie «Papere vagabonde» di Caposile. Un passaggio come chissà quanti altri già fatti in passato. Ma stavolta qualcosa non ha funzionato. All’improvviso l’aereo, un Pioneer 300, è precipitato, probabilmente a causa della rottura di un’ala. L’ultraleggero si è schiantato al suolo e per i suoi occupanti non c’è stato nulla da fare. A perdere la vita sono stati Franco Borin, 45 anni, di Jesolo (pilota di grande esperienza, fondatore del Pioneer Team e da tutti conosciuto come Franc) e Simone Conte, 18 anni, residente a Povegliano, nel trevigiano.
La tragedia si è consumata ieri pomeriggio, intorno alle 15.40. All’aviosuperficie sembrava una domenica come tante, una giornata da trascorrere in compagnia tra grandi appassionati del volo. Dopo pranzo Franc Borin, che era anche socio dell’aeroclub, e Simone Conte decidono di andare a fare un giro di sorvolo, forse per scattare qualche foto dall’alto. Salgono a bordo dell’aereo di proprietà di Borin, un Pioneer 300. L’ultraleggero si alza regolarmente in volo dalla pista dell’aviosuperficie e in poco tempo raggiunge la quota desiderata.
Il Pioneer 300 compie un passaggio a volo livellato sopra il campo. Poi, in pochi istanti, si consuma la tragedia. Forse a causa di un cedimento strutturale, l’aereo perde improvvisamente quota e precipita a terra, cadendo «a vite» da un’altezza di circa 300 metri. L’ultraleggero si schianta su un terreno agricolo adiacente l’aviosuperficie, a circa 800 metri dall’inizio della pista. Lo schianto è terribile e per i due occupanti non c’è nulla da fare: Franc Borin e Simone Conte perdono la vita sul colpo.
In seguito all’impatto a terra, nell’aereo si sviluppa un principio di incendio. Subito dalla vicina aviosuperficie vengono allertati i soccorsi e sul posto si precipitano i vigili del fuoco del distaccamento di Jesolo, con a supporto anche i colleghi di San Donà. In pochi minuti i pompieri circoscrivono il principio di incendio. Nel frattempo a Caposile si precipita anche un’ambulanza del Suem 118, ma ai sanitari non resta altro da fare che constatare il decesso dei due occupanti dell’aereo.
Sull’accaduto sono subito scattate le indagini dei carabinieri di San Donà e Jesolo, al comando del capitano Giovanni Blasutig. Spetterà ai militari dell’Arma appurare ora le cause esatte del drammatico incidente. Stando alle risultanze dei primi accertamenti, si presume che l’ ultraleggero possa essere caduto a seguito di un cedimento strutturale. Alcuni testimoni raccontano che l’ala dell’aereo si sarebbe spezzata. «Abbiamo visto il Pioneer 300 sorvolare l’aviosuperficie. Poi, dopo il campo, abbiamo sentito un boato – ha raccontato l’istruttore di volo Erich Kustatscher – e abbiamo visto che è saltata via l’ala. A questo punto l’aereo ha iniziato a girare e a cadere “in vite” per la mancanza dell’ala. Tutti abbiamo inutilmente sperato che aprisse il paracadute, ma così non è stato e l’aereo è andato giù a circa un chilometro di distanza. Adesso bisogna capire per quale motivo sia avvenuto questo cedimento strutturale».
La notizia della morte di Franc Borin e Simone Conte ha fatto rapidamente il giro tra gli appassionati del volo. Per tutto il pomeriggio all’aviosuperficie è stato un via vai continuo di amici e parenti, che hanno voluto sapere di persona cosa fosse accaduto. A Caposile sono arrivati anche l’ex calciatore e direttore sportivo del Venezia, Andrea Seno, e il presidente del Consiglio comunale di Jesolo Ennio Valiante. I resti dell’ultraleggero sono stati posti sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle perizie che la magistratura riterrà necessarie per appurare la dinamica del fatto. Le salme di Franc Borin e Simone Conte sono state invece ricomposte nella cella mortuaria dell’ospedale di Jesolo e sono a disposizione dei famigliari come disposto dal magistrato.
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