Precipita con l’elicottero, muore il pilota
MUSILE DI PIAVE. Si schianta con un elicottero biposto dopo un breve volo sui cieli di Caposile, frazione di Musile di Piave. Così è morto ieri sera intorno alle 19 Eros Antoniazzi, 40enne di Motta di Livenza, titolare con le sorelle della omonima ditta di autobus e trasporti della cittadina in provincia di Treviso. Antoniazzi si era da poco alzato in volo dal club di Caposile “Papere Vagabonde” di cui faceva parte. Il piccolo velivolo YoYo, elicottero agile e facile da manovrare, era decollato dal campo di volo nella frazione di Musile e il motore è andato improvvisamente su di giri durante una manovra.
Antoniazzi ha perso il controllo dopo che si è spezzata la coda dell’elicottero monoposto che ha perso subito quota e poi è precipitato, avvolgendosi su se stesse e piombando a terra in mezzo a un campo di mais. Il 40enne è morto nel tremendo impatto con il suolo, dopo che si è verificato anche un principio di incendio.
I residenti hanno raccontato di aver visto il velivolo che si attorcigliava verso il suolo. Dal club sono accorsi subito i primi soccorritori che non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Ormai era già morto per le gravissime lezioni riportate, schiacciato nella carcassa dell’elicottero. Era già spirato sul colpo dopo l’impatto con il suolo.
Sul posto, i vigili del fuoco di San Donà e Jesolo, con l’elicottero Drago 81 del reparto Volo di Venezia che ha seguito dall’alto le operazioni di soccorso. I carabinieri di San Donà sono arrivati subito con il comandante della compagnia, il capitano Dario Russo. Dal club di Caposile il presidente Erick Koustatsher e Donatella Ricci, visibilmente sconvolti, sono accorsi assieme ad altri iscritti che frequentano l’aviosuperficie.
Per Antoniazzi, che da tempo frequentava il campo di volo ed era considerato uno dei più esperti, il destino si era già compiuto tragicamente. Sono state raccolte le prime testimonianze da parte dei militari dell’Arma, mentre il velivolo è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria. A Caposile, i mezzi della carrozzeria Piave hanno rimosso dal campo di mais la carcassa dell’elicottero Yo Yo di Antoniazzi, completamente distrutta.
Antoniazzi avrebbe compiuto 41 anni il 23 di luglio. Fidanzato con una donna di Motta di Livenza, Luciana, con la quale viveva a Motta di Livenza aveva molti amici e conoscenti anche da queste parti proprio grazie alla frequentazione del club di Caposile. Era un appassionato di volo e di paracadutismo. Un uomo che amava lo sport e la vita all’aria aperta e anche gli sport estremi. Quando aveva un po’ di tempo libero partiva da Motta per raggiungere il club di Caposile. Così aveva fatto ieri pomeriggio, per farsi un giro sul suo piccolo elicottero che conosceva bene e non aveva mai destato particolari problemi. Forse qualcosa è andata storta nelle manovre eseguite poco dopo il decollo e Antoniazzi è stato colto dal panico anche perché si è spezzata la parte posteriore all’improvviso.
L’ultima tragedia che ha coinvolto un unltraleggero risale al 2016 quando ha perso la vita un 77enne di Montebelluna che era partito da Treviso e si era perso nelle nebbie sui cieli di Musile. Nel 2012 era morto anche uno jesolano, Franco Borin assieme a un giovane amico, Simone Conte di Povegliano, dopo un volo sui cieli di Caposile dall’aviosuperficie.
Il presidente e i referenti del club ieri, dopo l’incidente aereo, non hanno voluto commentare e hanno chiesto rispetto e silenzio per la tragedia che ha nuovamente sconvolto il sodalizio. Erano tutti molto legati ad Antoniazzi e hanno voluto chiudere i cancelli dell’aereoclub dopo l’incidente. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia