Precari, cartelli e fischietti in Consiglio
Sarà un consiglio comunale molto “caldo” quello di oggi - nonostante le temperature rigide di questi giorni - perché nell’aula di Ca’ Farsetti arriverà certamente la protesta dei 119 lavoratori precari di Ca’ Farsetti che l’Amministrazione non ha intenzione per il momento di riconfermare - se non per una ventina di loro - lasciandoli così a casa già da questo mese.
È convocata oggi alle 11 al teatro Malibran l’assemblea generale dei comunali, che poi dovrebbero raggiungere in buon numero l’aula del Consiglio comunale, dove inizia la discussione sul bilancio 2017, per una protesta che si annuncia già polemica e rumorosa, con cartelli, manifesti e fischietti e che avrà come obiettivo principale proprio il sindaco Luigi Brugnaro.
«Il sindaco Brugnaro», dichiarano Daniele Giordano (Cgil), Carlo Alzetta (Cisl), Mario Ragno (Uil), Sergio Berti (Csa), «va avanti a testa bassa con scelte che stanno distruggendo servizi e cancellando posti di lavoro, come conferma la vicenda dei precari, in nome di chissà quale efficientamento della macchina comunale. Inoltre non lesina uscite pericolose nei confronti dei dipendenti come quella su una schedatura dei loro profili Facebook, alimentando un clima di paura negli uffici. Dopo Servizi educativi e Municipalità la mobilitazione si allarga a tutto il personale dell’ente».
Non è un caso che i lavoratori si riuniranno oggi, stessa data del consiglio comunale sul Bilancio di previsione, e sul quale le sigle sindacali esprimono tutte le loro critiche. «Con quale faccia tosta», si chiedono i sindacati, «il sindaco lascia a casa dei lavoratori e stanzia somme ridicole per la produttività dei dipendenti e contemporaneamente triplicare le spese per attività istituzionale e ufficio di comunicazione e propaganda? Sono queste le sue idee vincenti? I lavoratori sono esasperati grave situazione creata da questa amministrazione. Non escludiamo forme di protesta al termine dell’assemblea».
Da parte sua il sindaco Luigi Brugnaro fa buon viso a cattivo gioco, senza alimentare un nuovo fronte polemico con i sindacati dopo le dichiarazioni molto dure dei giorni scorsi.
«Il consiglio comunale è aperto a tutti, anche a chi protesta», ha dichiarato ieri a Mestre a proposito delle possibili contestazioni, «e finché c’è protesta c’è speranza».
Contemporaneamente i sindacati con i parlamentari veneziani, soprattutto del Pd, cercando di tenere aperto un canale per un emendamento - magari agganciato al Decreto Milleproroghe - per riaprire la possibilità di assunzione ai dipendenti precari con il contratto in scadenza, in particolare quelli che hanno già tre anni di durata, superando il blocco attuale, legato anche allo sforamento del Patto di Stabilità 2015. In questo modo, visto che i fondi per i precari in bilancio ci sono - come ha già dichiarato più volte l’assessore al Bilancio Michele Zuin - la giunta non avrebbe più l’alibi dell’impossibilità legislativa per riassumere buona parte dei precari.
Ma va ricordato che anche nel caso delle maestre delle scuole d’infanzia - dove pure le assunzioni erano possibili a norma di legge, l’Amministrazione ha comunque deciso di lasciare a casa una parte delle educatrici senza assumerle, suscitando anche in quel caso forti proteste e anche una giornata di sciopero a cui il sindaco ha risposto denunciando un assenteismo del 10 per cento delle educatrici, che per i sindacati invece sarebbero normali assenze giustificate.
Enrico Tantucci
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