Precari, assunzioni legate alla Finanziaria
Colpo di scena. Sindacati già pronti alla protesta a oltranza per la rottura delle trattative sui precari. Ma nel primo pomeriggio si apre uno spiraglio. «Se sarà approvata dal governo la norma per la stabilizzazione dei precari e la proroga dei contratti in essere siamo pronti a fare la nostra parte», dice l’assessore Paolo Romor ai sindacati.
Alle 15 il municipio è presidiato dai vigili urbani. «Non c’era bisogno di sottrarli dai loro compiti per sorvegliare i dipendenti», protesta Chiara Scarpa, vigile e segretario Diccap. Precari e sindacalisti attendono in sala del Consiglio. Esce Mario Ragno (Uil): «A questo punto dobbiamo attendere la prossima settimana», dice, «ci rivedremo il 7 dicembre e poi il 13». Corsa contro il tempo, perché i contratti dei 119 precari che rischiano di stare a casa dopo anni di lavoro scadono il 19 dicembre.
«La norma in discussione prevede una proroga per dar tempo alle amministrazioni di avviare le assunzioni», dice Ragno. Mobilitazione che non si ferma. «Speriamo nel governo, ma sull’amministrazione il nostro giudizio è negativissimo», attacca il segretario Diccap, Luca Lombardo, «si sono presentati senza un piano. Dopo mesi di trattative non sappiamo ancora quali sono le necessità del Comune nella pianta organica. Ci hanno comunicato soltanto che vogliono assumere 12 nuovi dirigenti e 70 vigili urbani. Dei precari nulla».
Chiara Sabbadini (Cobas) rincara la dose. «Non sanno di cosa hanno bisogno, dopo mesi di trattative e dopo due convocazioni dal prefetto». Accuse che sindaco e giunta hanno sempre respinto. Fino allo scontro verbale della settimana scorsa, quando hanno accusato la Cgil di aver diffuso “bugie”. «I precari non li abbiamo creati noi, e le risorse non le abbiamo», ripetono. I precari sono 119, alcuni anche con vent’anni di servizio e contratti sempre rinnovati, più altri 5 con contratto Co.co.co. Rischiano di restare a casa se la norma del governo non dovesse passare. Alcuni di loro garantiscono servizi essenziali come la Sicurezza sociale, l’Ufficio Anagrafe, l’Ufficio immigrazione, le scuole, i Tributi, la Programmazione e controllo, l’Edilizia privata e gli uffici Tecnici, il Bilancio.
«Vent’anni di lavoro ed esperienza per il Comune di Venezia», scrivono su un cartello fatto a mano, «uguale zero: il 19 dicembre tutti a casa!».
Albero di Natale “precario” messo insieme con le sedie nella sala di Ca’ Loredan. E nell’androne, sotto il presepio allestito dall’amministrazione, una letterina a “Babbo Brugnaro”. «Per Natale vorremmo la proroga dei nostri contratti. Gesù Bambino, vogliamo mantenere il nostro posto di lavoro».
Nel tardo pomeriggio una delegazione di precari si dirige vero il palazzo Patriarcale, in piazzetta dei Leoncini. «Abbiamo consegnato una lettera per il patriarca Francesco Moraglia», dicono, «chiediamo anche la sua intercessione. 119 famiglie rischiano di rimanere senza uno stipendio».
Una vicenda che potrebbe sbloccarsi se sarà approvato l’emendamento del governo alla Legge di Stabilità sulla stabilizzazione dei precari. Ma in tanti non si fidano: «La Legge la approvano il 22 dicembre, il 19 noi saremo già tutti a casa».
Ieri la richiesta all’amministrazione di avere una sala o un teatro per riunire l’assemblea generale dei lavoratori. Non c’è soltanto la vicenda precari, dicono i sindacalisti, ma anche la questione dell’integrativo. Quella che ha portato i sindacati, tutti insieme (Cgil, Cisl, Uil, Diccap, Cobas) a ricorrere al giudice del lavoro. Ieri hanno respinto al mittente l’ipotesi di dare 638 euro per la produttività, insieme a 426 euro per le “idee vincenti”, proposte innovative. Tensione che non scioglierà prima di sapere intanto se la norma diventerà legge. Ci sono pochi giorni di tempo. Dal 19 dicembre, i 119 precari del Comune non saranno più precari ma disoccupati.
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