Pranzo “tossico” per un gruppo di motociclisti
Attacco di vomito e diarrea per un gruppo di motociclisti delle province di Venezia e Treviso che domenica scorsa si sono sentiti male tanto da finire al Pronto soccorso di Agordo.
Un malessere collettivo che ha colpito oltre una decina di persone che hanno preso d’assedio l’ospedale agordino.
I sintomi, riconducibili ad una tossinfezione sono comparsi a qualche ora di distanza dal pranzo consumato in un ristorante di Rocca Pietore.
Sulla vicenda è stata aperta un’indagine da parte del Servizio di igiene degli alimenti (Sie) guidata dal dottor Oscar Cora e anche dal Servizio veterinario dell’Asl 1 di Agordo.
Su un gruppo di una cinquantina di centauri che domenica ha pranzato nello stesso agriturismo, soltanto una decina si è sentito male. Giunti in serata al Pronto soccorso, i medici, riconoscendo i sintomi di una tossinfezione, hanno sottoposto i pazienti alle cure del caso, come riferisce il primario dell’unità operativa, Paolo Favi. Alcuni di loro sono poi stati dimessi in tarda serata, mentre altri sono rimasti in osservazione fino a ieri mattina quando sono tornati a casa. Dall’ospedale, vista “l’epidemia” è scattata quindi la segnalazione al Sie di Belluno che, tramite l’ufficio di Agordo, si è messo subito sulle tracce dei pazienti oltre ad avviare dei controlli a partire dall’ultimo posto dove avevano pranzato, appunto l’agriturismo. «Sono stati presi dei campioni di cibo», fa sapere il dirigente Cora, «anche se soltanto dai risultati delle analisi che saranno eseguite dall’Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie potremo sapere con precisione cosa sia accaduto».
La cautela è d’obbligo visto che meno di un mese fa, altre quattro persone che avevano pranzato nello stesso locale avevano avuto nausea e vomito finendo all’ospedale. Ma gli accertamenti eseguiti dal Servizio di igiene degli alimenti erano risultati negativi. Dall’agriturismo precisano che «finché non ci sono i risultati delle analisi, non si può sapere se dipende da qualcosa che hanno mangiato da noi o altrove». Ma l’inchiesta è appena agli inizi e c’è molto da verificare. «Prima vogliamo parlare con chi si è sentito male per capire cosa hanno fatto e mangiato domenica ma anche il giorno prima e se hanno frequentato gli stessi posti. Ma soprattutto vogliamo capire quali alimenti diversi hanno ingerito rispetto a chi non ha avuto alcun problema, per cui è necessario sentire anche i centauri scampati al pericolo». Tra le ipotesi al vaglio del Sie non solo l’intossicazione alimentare, ma anche una forma virale con sintomi gastrointestinali che si trasmette rapidamente come capita ad esempio nelle comunità tipo asili o scuole.
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