Pranzo di Natale per le detenute offerto dagli albergatori

Una giornata di festa nel carcere all’isola della Giudecca. E loro commentano commosse: “È un sogno o realtà?”

VENEZIA. “E’ un sogno o è vero? Da dieci anni non vedevo una tavola così addobbata. C’è anche l’albero illuminato e le stelle di Natale. Ma ci sono anche le forchette, grandi e piccole, e i bagigi”. “E le bottiglie sono in vetro!”. (vietate nel carcere ndr). Sono i primi commenti di due delle 70 detenute dell’istituto di pena veneziano. Nell’isola della Giudecca, tra copiose lacrime di gioia di tutti, è arrivato Natale.

A portare solidarietà al mondo poliglotta carcerario ci ha pensato l’Associazione Veneziana Albergatori con i massimi rappresentanti. Così un emozionato presidente Vittorio Bonacini si è rivolto alle recluse: “Venezia è con voi. Siamo qui per accendere una luce di speranza che giunge dal mondo esterno. Vogliamo offrire a voi, meno fortunate, un Natale diverso. In questi momenti non vi lasciamo sole. Sappiate che fuori ci sono persone pronte ad accogliervi. Oggi abbiamo l’onore di avervi preparato il pranzo di Natale e servirvi”. E subito, con tanto di grembiule e cappello da Babbo Natale, si è messo al lavoro: “Prego signore, prendete posto. Questa portata è per lei, anche questa è per lei”. C’era la vicepresidente dell’Ava Stefania Stea. E’ stata “la brillante mente” dell’iniziativa accolta dall’intero Consiglio direttivo e sponsorizzata anche con il contributo di Unogas e della Cooperativa Il Cerchio.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia