Povertà energetica, 38mila famiglie veneziane a rischio

L’allarme del presidente della Cgia Bottan: «Moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas»

Marta Artico

VENEZIA. Si stima che nella provincia di Venezia le famiglie in povertà energetica oscillino tra un dato minimo di circa 23 mila e uno massimo di 38 mila. Complessivamente, pertanto, sarebbero a rischio tra i 51 mila e gli 85 mila residenti nella nostra provincia. Questi dati emergono dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi CGIA in merito agli ultimi dati disponibili estrapolati dal Rapporto OIPE 2020[1]. Sono range preoccupanti, anche perché sicuramente sottodimensionati, poiché sono stati “misurati” ben prima dello shock energetico scoppiato nel nostro Paese a partire dalla seconda metà del 2021.

I NUOVI POVERI

Secondo questa ricerca, si stimano in condizioni di povertà energetica i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento d’inverno, quello di raffrescamento d’estate e, a causa delle precarie condizioni economiche, non dispongono di elettrodomestici ad elevato consumo di energia (lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, micro onde, forno elettrico, etc.).

L’IDENTIKIT 


Nell’identikit delle famiglie “vulnerabili” energeticamente presenti anche in provincia di Venezia, spesso troviamo nuclei con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capofamiglia giovane, spesso inoccupato e/o immigrato.

Anche a Venezia sono più a rischio le famiglie degli autonomi. L’aumento esponenziale dei prezzi delle bollette prevista per il prossimo autunno potrebbe peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, soprattutto quelle composte da autonomi, anche a Venezia.

L’ALLARME DI BOTTAN

Segnala il presidente della CGIA, Roberto Bottan: «Nel ricordare che il 70 per cento circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari, moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare/raffrescare e illuminare le proprie botteghe e negozi. E nonostante le misure di mitigazione introdotte in questi ultimi mesi dal Governo Draghi, i costi energetici sono esplosi, raggiungendo livelli mai visti nel recente passato».

AIUTI

L’elenco dei bonus per chi è in difficoltà

Al netto delle misure prese a livello locale, il bonus bollette 2022 è un aiuto economico introdotto dal Governo Draghi che consente alle famiglie (utenti domestici) e alle imprese (utenti non domestici) in difficoltà a causa del caro prezzo su luce e gas naturale, di mitigare, almeno in parte, i rincari.

Le voci più significative sono:

* potenziamento del bonus sociale luce e gas per gli utenti domestici che vertono in condizioni svantaggiate;
* riduzione dell’IVA al 5 per cento sul gas sia per le famiglie che per le imprese;
* azzeramento degli oneri generali di sistema per le utenze a bassa tensione (fino a 16,5 KW);
* la possibilità di pagare le bollette in 10 rate, ma solo per quelle emesse dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 

Chi ha diritto al bonus sociale luce e gas 2022 ? Il bonus sociale, che fa parte delle agevolazioni citate rientranti nel bonus bollette 2022, spetta ai soli utenti domestici in difficoltà, ovvero:

* i nuclei con un ISEE al di sotto dei 12.000 euro (ricordiamo che per il primo trimestre la soglia ISEE era 8.265 euro, poi innalzata in via retroattiva: l’indice ISEE dei 12.000 è applicabile anche per le forniture di gennaio, febbraio e marzo 2022 e chi era in precedenza escluso ottiene una compensazione sulle bollette dei trimestri successivi);
* i nuclei numerosi con un ISEE di 20.000 euro annui e almeno 4 figli;
* i beneficiari del Reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza;
* gli utenti in condizioni di salute precarie che utilizzano apparecchiature elettromedicali.

Il Decreto Aiuti bis, approvato il mese scorso, ha incluso, dal 1° gennaio 2023, tra i clienti “vulnerabili” anche le persone con più di 75 anni, pensionati e non, e chi ha utenze nelle isole minori non interconnesse o in abitazioni di emergenza dopo una calamità.

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