Poveglia messa all’asta, offerte libere online

L’Agenzia del Demanio cederà l’isola della laguna in concessione per 99 anni per insediarvi nuove attività di tipo turistico e ricettivo che la recuperino

VENEZIA. Al via l'asta online - a offerta libera - per la vendita di cinque beni di proprietà dello stato situati in Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Veneto, tra cui c’è anche l’isola veneziana di Poveglia. Il Bando Unico, il primo di quattro bandi che verranno pubblicati nel 2014 nell'ambito delle dismissioni degli immobili di proprietà dello Stato, propone al mercato importanti complessi immobiliari, la maggior parte dei quali inseriti nel progetto «Valore Paese-Dimore», che presentano - per localizzazione, dimensioni e possibili destinazioni d'uso - potenzialità di trasformazione e sviluppo con finalità turistico-culturali, spiega l'Agenzia del Demanio.

Il bando prevede appunto anche la cessione per 99 anni degli edifici dell'Isola di Poveglia a Venezia, costituita da tre isole molto vicine, due delle quali collegate da un ponte. Situato nella Laguna Sud, di fronte al Lido di Venezia, il complesso di isole presenta numerosi fabbricati da recuperare, di valore storico e architettonico.

Tutti i soggetti interessati potranno reperire le informazioni e presentare le offerte entro le ore 16 del 6 maggio, accedendo alla piattaforma telematica «Aste online» sul sito dell'agenzia del Demanio. Il giorno successivo, il 7 maggio alle 11, nelle Sedi delle Direzioni Regionali dell'Agenzia del Demanio competenti, si aprirà la gara in via telematica e si procederà alla verifica di ammissibilità delle offerte arrivate. Poveglia, che è stata nel Settecento anche un lazzaretto e poi nel Novecento stazione marittima per la quarantena di equipaggi e passeggeri fu trasformata poi in ospedale convertito a casa di riposo e quindi abbandonata. Ha una superficie di circa 75 mila metri quadrati di cui oltre 5 mila coperti.

L’isola collocata più a sud, l’Ottagono di Poveglia, ha un recente marginamento in mattoni ed era anticamente adibita a scopo difensivo dell’insiueme, anche se non vi è più traccia delle antiche costruzioni militari. L’isola collocata centralmente è collegata con quella più a nord da un ponte recentemente recuperato, con fabbricati in pessimo stato di manutenzione, ad eccezione di una cavana posta sul lato ovest recentemente ristrutturata. Sia l’Ottagono, sia l’isola maggiore posta più a nord si presentano invece con terreno incolto. L’abbandono dell’isola iniziò gradualmente negli anni Sessanta sino ad arrivare alla dismissione definitiva da parte del Ministero della Sanità nel 1979. da allora in poi è stata solo usata a scopo agricolo, con la conseguente rovina degli edifici, mai più utilizzati.

Enrico Tantucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia