Poveglia, la giunta prova con il federalismo
L’isola di Poveglia al Comune, nell’ambito del federalismo demaniale. L’idea è stata lanciata ieri mattina in giunta dal sindaco Giorgio Orsoni. «Faremo un tentativo», dice. A Luigi Bassetto, direttore Affari istituzionali, è stata data un’ampia delega per trattare con gli uffici dello Stato. Non mancano le difficoltà, perché la decisione del Demanio di mettere sul mercato l’isola e la concessione per 99 anni è già stata presa. Sono stati fissati i termini (6 maggio) e già vi sono cordate interessate.
«Ma un tentativo lo vogliamo fare», ribadisce il sindaco. La seconda ipotesi potrebbe essere quella del diritto di prelazione. In questo caso però il Comune dovrebbe acquistare l’isola a prezzo di mercato e il bilancio non lo consente, anche se si tratta «soltanto» di 3-400 mila euro.
Qualcosa si muove comunque sul fronte dell’utilizzo futuro dell’isola, ex convento ed ex convalescenziario abbandonata da decenni, ora messa in vendita dal Demanio. La differenza è che stavolta si è costituita un’associazione spontanea di cittadini che hanno versato una quota di 99 euro a testa e intendono concorrere all’assegnazione. Fermenti nuovi, che la massiccia presenza di cittadini all’assemblea dell’altra sera in sala San Leonardo ha in qualche modo certificato. «Vogliamo comunque che la parte pubblica dell’isola, il verde e l’ottagono, restino aperte al pubblico», dicono i proponenti.
Occasione di dibattito sul fatto che lo Stato non dovrebbe mettere in vendita al migliore offerente i beni della collettività. «Dobbiamo fondare un grande movimento civico ed ssere parte attiva nel governo del nostro territorio», ha detto Maurizio Adamo, fondatore del primo ristorante musicale della città, il Paradiso Perduto, «perché non c’è solo Poveglia, ma anche Sant’Andrea, l’Idroscalo e mezza laguna.Conminciamo a muoverci»(a.v.)
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