Poveglia e San Giacomo concessioni difficili
VENEZIA. Isole sul mercato, ma chi le prenderà? L’Agenzia del Demanio - con il bando ValorePaese - ha appena messo sul mercato le isole di Poveglia e di San Giacomo in Paludo e il quattrocentesco Palazzo Erizzo, che si affaccia sul Canal Grande. Tutte e tre potrebbero in teoria diventare nuovi alberghi o complessi di residenze alberghiere L'iniziativa, promossa dall'Agenzia del Demanio in collaborazione con Ance e Invitalia, che punta a raccoglie progetti di sviluppo imprenditoriale finalizzati al recupero dei beni pubblici su tutto il territorio nazionale con la concessione di valorizzazione fino a 50 anni.
Partirà a breve il bando per la concessione a privati per riconvertirle a finalità turistico-ricettive, commerciali e residenziali. Ma su San Giacomo in Paludo, in particolare, si apre un caso, perché l’isola dal 1999 è in concessione all’Associazione Verdi, Ambiente e Società (Vas) che punta a una sua complessiva riqualificazione ambientale, vi organizza annualmente manifestazioni come il «Mangiasano» e si è impegnata anche per il recupero delle sue strutture come il pontile restaurato dal Magistrato alle Acque. «Continuiamo a pagare regolarmente il canone annuo al Demanio - spiegano al Vas - ma senza mai ricevere risposte alle nostre richieste. Ora capiamo il motivo, mentre non comprendiamo come l’isola possa avere una destinazione alberghiera, visto che gli strumenti urbanistici consentivano al massimo una foresteria legata al suo recupero ambientale». La scheda con cui l’Agenzia del Demanio promuove San Giacomo in Paludo parla invece di possibili destinazioni turisto-ricettive.
Finora gli insediamenti di tipo alberghiero sulle isole della laguna non hanno avuto grande esito e il caso più eclatante è quello di San Clemente, con un costoso intervento di trasformazione che si è poi arenato di fronte alle difficoltà economiche della gestione del nuovo hotel allargato a tutta l’isola. Per quanto riguardaPalazzo Erizzo Molin, affacciato sul Canal Grande, in puro stile gotico fiorito, l'Agenzia del Demanio, con un bando pubblico, lo aveva già offerto interamente in affitto a 530 mila euro all'anno, ma senza grande successo.
Un prezzo impegnativo e non a caso l'Agenzia del Demanio si riserva anche di affittare solo alcune parti del palazzo, per canoni annui che non potevano comunque essere inferiori ai 70 euro al metro quadro per i locali situati al piano terra e ai 240 euro al metro quadro per i piani superiori. Ora ci riprova.
Enrico Tantucci
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