Poteri alle Municipalità mille firme per il ricorso
Superata quota mille. Sono già oltre un migliaio le firme di cittadini a sostegno del ricorso di cinque presidenti, quelli di centrosinistra, delle Municipalità che si sono rivolti al Tar del Veneto quando è stata evidente l'indisponibilità del sindaco ad ascoltare le loro ragioni e che hanno visto naufragare, dopo un pronunciamento a favore del consiglio comunale, l'idea di un tavolo per la riforma dei municipi.
«Si va avanti con il ricorso, dopo mesi di attesa», ribadisce la segretaria del Pd comunale Maria Teresa Menotto che tiene le fila della protesta. «Noi crediamo nel valore dei municipi, espressione della lunga storia di questa città nel decentramento. Tanto più ora che si prospetta alle porte la consultazione referendaria sulla divisione del Comune visto il prossimo parere del consiglio regionale veneto», ricorda la Menotto. Il ricorso contro i tagli di competenze, risorse e personale alla Municipalità nel ricorso è ritenuto «palesemente illegale in quanto non rispetta la legge e lo statuto di un Comune, superiore ai 250 mila abitanti, come Venezia, che ha il diritto-dovere di far funzionare al meglio i servizi decentrati sul territorio per agevolar tutti i cittadini veneziani».
Cinque presidenti insieme a 17 consiglieri e al deputato Michele Mognato hanno firmano le 23 pagine di opposizione alla riorganizzazione del Comune che svuota i Municipi di funzioni parlando di «scelta che penalizza i cittadini». Inviato al Tar il 13 ottobre 2016 con 23 pagine di contestazioni il ricorso vede le firme anche di elettori, cittadini. Questo è il ruolo del deputato Michele Mognato e di Nicoletta Bortolozzo, ma in questi mesi i presidenti dei municipi hanno raccolto assieme ai consiglieri qualcosa come un migliaio di altre firme a sostegno del ricorso presentato dagli avvocati Alfiero Farinea (ex assessore) e Angelo Pozzan (ex difensore civico comunale). Questa vicenda, sostengono gli avvocati, alla fine lede anche il rispetto del diritto dei cittadini al voto praticato oltre all'esercizio delle funzioni degli eletti. Si chiede l'annullamento o la dichiarazione di nullità della delibera 187 del giugno 2016 e di sette atti precedenti, che hanno tolto deleghe e funzioni ai Municipi. E ora, dopo una riunione tra Pd comunale, consiglieri e presidenti di Municipalità, si è deciso di andare avanti e chiedere l’iscrizione a ruolo del ricorso. Spiegava l'avvocato Pozzan: «Le Municipalità sono previste dal testo unico degli enti locali (articolo 17), obbligatorie per i Comuni fino a 200 mila abitanti. Testo valido anche se la Finanziaria 2010 ha previsto deroghe. Sono le circoscrizioni a dover garantire i servizi di base. E sono previste dallo statuto del Comune che non è stato modificato affatto. Ora il rischio è che le delibere del Comune vengano dichiarate illegittime e i regolamenti disattivati». In questi giorni è ancora possibile firmare presso i municipi e i consiglieri comunali del centrosinistra. Unico municipio che si è chiamato fuori quello di Favaro, governato dalla lista fucsia di Brugnaro.
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