«Postini quasi dimezzati dal 2008 ma i servizi da fare sono aumentati»

Denuncia di Vittone (Uil): «Tanti uffici in soffererenza, in particolare Campalto, Gazzera e Favaro». A febbraio è previsto il trasferimento di 80 lavoratori dal Centro meccanizzato di Tessera a Padova
PELLICANI MESTRE 20/02/2008 via Torino sede Poste italiane sciopero lavoratori delle pulizie © Matteo Bertolin
PELLICANI MESTRE 20/02/2008 via Torino sede Poste italiane sciopero lavoratori delle pulizie © Matteo Bertolin

MESTRE. Per Poste italiane i problemi con la consegna della posta emersi a dicembre, con il surplus di lavoro natalizio, sono in via di risoluzione. Anche all'ufficio della Gazzera, entrato in sofferenza per il cambio del portalettere in un periodo di forte lavoro. Ma per il segretario provinciale di Uil Poste, sindacato che non ha sottoscritto l'intesa del 2013 sulla riduzione dei postini, Poste Italiane «sta scaricando sui portalettere il problema dei notevoli ritardi sulla consegna della posta a Mestre». Con un servizio che per molti cittadini è scadente, viste le tante lamentele per i ritardi nella consegna anche di bollette che sono spesso arrivate già scadute nelle cassette della posta di casa.

Si ripetono, conferma Daniele Vittone, sindacalista e segretario provinciale di Uil Poste le contestazioni che giungono ai postini per la consegna in ritardo della corrispondenza. «Tanto per fare chiarezza su un settore che ormai è allo sbando completo dal 2008 ad oggi a Mestre i portalettere sono quasi dimezzati», ricorda il sindacalista, contestando gli effetti dell'accordo sottoscritto dagli altri sindacati, Uil esclusa, del 29 aprile 2013 dove a Mestre e provincia sono stati tagliati quasi 100 portalettere, più del 20% del totale.

A Mestre la situazione è ormai al paradosso: se è vero che la posta è diminuita, è anche vero che adesso i portalettere recapitano anche pacchi fino a cinque chili (quelli di Amazon, per intenderci), la consegna delle patenti, di atti di messi notificatori e altri tipi di corrispondenza come contratti di aziende telefoniche e raccomandate. «Tutti servizi che richiedono del tempo per la consegna», prosegue Vittone.

Una assemblea dei portalettere viene annunciata quindi dalla Uil Poste che chiede all'azienda come intende intervenire per risolvere i disservizi e minaccia proteste. Alla riduzione di postini si è aggiunta la riduzione delle zone di lavoro, quasi cento in meno in provincia e una ventina tolte nel Comune di Venezia, che significa estendere le aree coperte da ogni singolo postino. E ai primi di febbraio è previsto anche il trasferimento, ricorda Vittone, di una ottantina di lavoratori del Centro meccanizzato di Tessera a quello più grande di Padova.

Gli uffici postali più in sofferenza, denuncia la Uil, sono quelli di Campalto, della Gazzera, di via Altinia e via Ca' Solaro a Favaro ma anche quelli di Quarto d'Altino, Marcon e San Donà in provincia. «Ma il problema oramai è generalizzato», conclude Vittone «Fanno fare le ferie ai portalettere per rispettare il budget ferie ma non vengono sostituiti con i contratti di lavoro a tempo determinato e quindi le zone restano ferme, senza consegne della posta».

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