Posti barca in laguna, rinviato il pagamento
CAVALLINO. Prorogato al 31 marzo 2014 il pagamento degli arretrati dei canoni demaniali per le cinquemila concessioni dei posti barca in laguna ricadenti nei comuni di Cavallino-Treporti, Chioggia e Venezia. La maggiore distensione sulla questione da parte della dirigenza del Magistrato alle Acque, che aveva inviato le ingiunzioni retroattive al 1989, era già stata annunciata all'incontro tenutosi a fine agosto al centro civico di Cavallino-Treporti.
In seguito lo stesso ente ha convocato una riunione con le rappresentanze dei Comuni interessati per individuare l'esatta determinazione dei canoni demaniali. Durante la riunione è però emersa la necessità di esaminare in modo più approfondito la complessa problematica. Per questo motivo la dirigente del Magistrato alle Acque, Cinzia Zincone, ha disposto con un proprio atto una proroga del termine utile al saldo degli arretrati, fissato originariamente al 14 ottobre, fino al 31 marzo 2014.
Ci sarà così più tempo affinché Magistrato alle Acque, Agenzia del Demanio, Prefettura e amministrazioni comunali propongano al Parlamento e ministero delle Infrastrutture e Trasporti, al ministero dell'Economia e delle Finanze e al ministero dell'Interno, l'emanazione di nuove tabelle di canoni demaniali marittimi che tengano conto e valorizzino correttamente la specificità della laguna di Venezia.
«È un atto di grande coraggio e intelligenza da parte del Magistrato alle Acque aver congelato il termine originariamente fissato, perché darà più tempo a tutti per cercare una soluzione che pesi il meno possibile sulla tasche dei concessionari di spazi acquei», spiega l’assessore alle attività produttive Mirco Bodi, promotore assieme al sindaco Claudio Orazio dell'istanza presentata al difensore civico regionale, «già ai primi di agosto avevo scritto a tutti i 44 tra senatori e deputati eletti in questo territorio per sollevare la problematica, ma ho ottenuto soltanto tre insufficienti risposte».
«Sarà mia cura», conclude Bodi, «con gli altri amministratori coinvolti, riproporre tale questione ai nostri parlamentari affinché essa venga risolta attraverso una normativa speciale che tenga conto della specificità della laguna di Venezia, con riguardo a tipo di imbarcazione; uso a cui è destinata la concessione, commerciale o diporto uso-proprio e tipologia del canale dove è posto l'ormeggio, che stabilisca la gestione del periodo di transizione».
Francesco Macaluso
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia