Poste, orario di sportello ridotto negli uffici piccoli

Nelle sedi principali previsti 25 minuti di servizio in meno al sabato. Il sindacato: «Utenza penalizzata»

di Mitia Chiarin

Poste Italiane, i nuovi orari di apertura degli uffici della provincia di Venezia, che dovrebbero entrare in vigore da lunedì prossimo scatenano la protesta delle organizzazioni sindacali e il malcontento del movimento dei consumatori. «Così si penalizza l’utenza ancora una volta – tuona Giovanni Conte, segretario della Cisl Poste di Venezia – e si penalizzano anche le lavoratrici madri. Come faranno a conciliare l’inizio dell’orario di lavoro anticipato con il portare i figli a scuola?». I nuovi orari, spiegano dalla Cisl, sono stati comunicati in questi giorni.

Per gli uffici postali con un operatore (i più piccoli) l’orario passa dalle 8.15 alle 13.45 e il sabato dalle 8.15 alle 12.45. I dipendenti, di conseguenza, inizieranno il turno alle 7.55 del mattino e termineranno alle 14.05, il sabato alle 13.05. Ora questi uffici sono aperti fino alle 14. Significa che chiuderanno, se i nuovi orari saranno confermati dalla Direzione di Poste italiane, 15 minuti prima.

Gli uffici dove lavorano fino a 3 operatori inizieranno il turno alle 8.25 e chiuderanno alle 13.35, il sabato la chiusura è fissata alle 12.35. I dipendenti iniziano il turno alle 7.55.

Solo i grandi uffici, come quello di Mestre in piazzale Donatori di sangue, di via Torino o ancora di Venezia centro storico, otterranno con i nuovi orari qualche beneficio in più per l’utenza ma solo nei giorni feriali. I nuovi orari prevedono una apertura al pubblico dalle 8.25 alle 19.10 e il sabato dalle 8.25 alle 12.35. Finora nei giorni feriali questi uffici chiudono alle 18.30 quindi ci sono 40 minuti in più di apertura dal lunedì al venerdì ma il sabato si chiuderà con 25 minuti di anticipo rispetto all’orario attuale fissato alle 13. E il sabato per molti è il giorno in cui, non lavorando, risulta più comodo andare all’ufficio postale.

«Noi della Cisl, di concerto con Uil, Confsal e Ugl, abbiamo aperto con la Direzione provinciale un conflitto e chiediamo un confronto con un tavolo negoziale perché siamo convinti che questa scelta sia sbagliata», insiste Conte. «Non mi aspetto purtroppo altro da una azienda come Poste Italiane dove il peggioramento del servizio è una costante, il dialogo è difficilissimo e si promettono innovazioni tecnologiche che non arrivano», commenta Lorenzo Miozzi del Movimento consumatori.

Molti associati sono alle prese con i problemi dei servizi postali, dalla carenza di postini alle raccomandate che non arrivano. «Confidiamo nelle liberalizzazioni, anche dei servizi postali, per avere concorrenza e servizi migliori», spiega.

Aprendo il conflitto, dicono i sindacati, l’entrata in vigore dei nuovi orari dovrebbe essere congelata finché la trattativa è aperta. «Se li attueranno scatteranno denunce per attività antisindacale», minaccia Conte. «Prima l’azienda dovrà venire al confronto con noi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia