Poste, allarme per l’estate recapito a giorni alterni

Lettera-denuncia della Uil ai sindaci del Miranese sul piano di razionalizzazione «Ci sarà una riduzione del 35% delle zone di copertura e del personale»
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. «Dall’estate posta a giorni alterni». È il sindacato Uil-Poste a mettere di nuovo in guardia sugli effetti della riorganizzazione all’interno di Poste Italiane. Lo fa con una lettera-denuncia indirizzata in particolare ai sindaci di Mirano, Scorzè, Martellago, Spinea e Noale, per metterli in guardia dalle novità, a quanto pare non proprio positive, che verranno nei loro territori. «Poste Italiane sta dando avvio a un piano di razionalizzazione del servizio che impatterà pesantemente sui vostri comuni», scrive il segretario provinciale Uil-Poste Venezia, Daniele Vittone, «a partire da questa estate, in tutto il territorio provinciale, il recapito della posta sarà effettuato a giorni alterni, con una riduzione del 30-35% delle zone di copertura, del servizio e del personale impiegato nella consegna. Si confermano così le voci allarmanti che hanno preceduto il nuovo piano di Poste Italiane che concretizza, anche grazie alle altre organizzazioni sindacali che hanno avallato l’accordo, un graduale piano di dismissioni del servizio, che provocherà ripercussioni sulla vita dei cittadini e sulle loro famiglie».

Nella lettera Vittone spiega ai sindaci come stanno le cose, cosa cambierà e chiede un loro intervento politico urgente per fermare il cambio di passo intrapreso dai portalettere.

«Poste Italiane è una società per azioni», spiega il sindacalista, «il suo principale azionista è lo Stato attraverso il ministero delle Finanze. Poste Italiane è dunque di tutti i contribuenti italiani che si aspettano di ricevere un servizio di estremo valore per tutta la comunità, anche alla luce della funzione sociale che il recapito svolge per i cittadini, soprattutto quelli anziani, i disabili o solamente per coloro che risultano svantaggiati dal punto di vista geografico».

Già nelle scorse settimane la Uil-Poste aveva denunciato la possibilità che la corrispondenza potesse arrivare nelle case, a breve, un giorno sì e uno no. Con il rischio che, in presenza di ferie o malattie, la razionalizzazione del personale porti a un peggioramento ulteriore della cadenza di consegna, come già avvenuto in passato per alcune aree. «La direttiva europea afferma con chiarezza che la garanzia del recapito deve essere assicurata per almeno cinque giorni a settimana, derogabili solo in circostanze geografiche eccezionali, sottolineando ancora una volta l’importanza di un servizio ritenuto fondamentale per i cittadini», conclude Vittone, «crediamo importante portare a conoscenza i rappresentanti delle amministrazioni locali della reale portata delle determinazioni che Poste Italiane ha intrapreso e delle conseguenze che potranno gravare su tutta la cittadinanza: auspichiamo in un autorevole intervento dei sindaci nelle sedi competenti».

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