Poste a mezzo servizio ma con organico pieno

Lo sportello di Scaltenigo è operativo soltanto per le imprese e spesso è vuoto E intanto i residenti sono costretti ad andare a Mirano per pagare le bollette

SCALTENIGO. L’ufficio postale di Scaltenigo è chiuso da due anni ed è stato trasformato in Posteimpresa, ma all’interno continuano a lavorare gli stessi dipendenti di prima, nonostante sia spesso vuoto. Scaltenigo torna a ribellarsi: al disservizio ora si aggiunge la beffa.

I residenti erano scesi in strada due anni fa, sempre in estate, per scongiurare la chiusura dell’ufficio postale: alla fine vinse la ragion d’impresa. Poste Italiane chiuse lo sportello riservato ai cittadini mantenendo solo quello dedicato alle attività produttive. Da allora i cittadini, molti dei quali anziani, sono costretti a spostarsi a Mirano o nei Comuni vicini per le loro pratiche postali, percorrendo mediamente quattro chilometri o più in andata e altrettanti al ritorno, con strade spesso pericolose, senza piste ciclabili e non servite da mezzi di trasporto pubblico.

Adesso però il comitato Viabilità Sicura denuncia: «Nell’ufficio postale di Scaltenigo non ci va quasi nessuno, ma ci lavorano gli stessi dipendenti di prima». Frequentazione sporadica in realtà quella dello sportello “imprese” di Poste Italiane, l’unico ancora attivo in paese, mentre i residenti devono andare a Mirano mettendosi in coda e pensando all’ufficio di Scaltenigo praticamente vuoto e con il personale in attesa di utenti. «Perché, a questo punto, non ripristinare almeno uno degli sportelli per consentire ai residenti di svolgere le normali pratiche richieste ad un ufficio postale?», si chiede per il comitato Ivana Cagnin, «d’altronde, il personale c’è, l’edificio pure, i terminali sono collegati, ci pare che non manchi proprio niente. Ci piacerebbe sapere perché è stato chiuso lo sportello per i cittadini». Secondo il comitato poi, da un ripristino del servizio postale a Scaltenigo trarrebbe vantaggio anche l’ufficio postale di Mirano, attualmente oberato quasi ogni giorno da un numero supplementare di utenti provenienti proprio da Scaltenigo, Ballò, Vetrego e Campocroce – cioè tutta l’area Sud del Comune di Mirano – e dove non mancano episodi di tensione con i dipendenti. Per questo il comitato scaltenighese ha scritto anche al sindaco Maria Rosa Pavanello, chiedendo di approfondire la questione e attivarsi per ripensare almeno alla possibile riattivazione di uno sportello decentrato a Scaltenigo, dove lo sportello di fatto c’è già, lo sportellista pure, ma i clienti non possono andare.

Filippo De Gaspari

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