Post razzisti su Facebook, faranno temi sull'immigrazione
PORTOGRUARO. Dopo gli attacchi su Facebook ai profughi, resteranno senza social per sei mesi. Non solo. In questo semestre, dovranno leggere anche libri o guardare film sulle tematiche dell’immigrazione e meditarci su, scrivendo alcune brevi considerazioni sull’argomento. Per finire pagheranno 200 euro a titolo di risarcimento del danno e svolgeranno lavori di pubblica utilità (chi al comune di Concordia Sagittaria e chi in una cooperativa).
È il “castigo” disposto dall’Ufficio esecuzioni penali esterne per Giuseppe Barresi, 34 anni, nato a Motta di Livenza e residente a Concordia Sagittaria, difeso dall’avvocato Loris Paladino, Rudy Rosan, 34 anni, residente a Portogruaro e Gabriele Marian, 56 anni e residente a Concordia Sagittaria, entrambi difesi dall’avvocato Gianni Massanzana.
I tre erano stati processati per direttissima insieme con Roberto Spadotto, 45 anni, residente a Portogruaro, per violazione della legge Mancino, con l’aggravante della discriminazione razziale. Ieri il tribunale collegiale ha accolto la richiesta di messa alla prova di Barresi, Rosan e Marian. L’Uepe infatti ha comunicato il programma.
Spadotto l’aveva già ottenuta nell’udienza precedente. Il processo rimarrà sospeso per sei mesi. Il 14 maggio 2019 ci si ritroverà in aula per valutare il ravvedimento degli imputati. Se dimostreranno di aver seguito le prescrizioni dell’Uepe, la loro vicenda giudiziaria finirà.
A metà luglio dell’anno scorso gli imputati hanno scritto sul profilo Facebook della neo-coordinatrice di Forz Italia Caterina Pinelli e nel gruppo “Sei di Portogruaro se” frasi che secondo la Procura hanno incitato alla violenza contro i profughi.
In particolare, Barresi ha vergato la frase: «Bisogna aiutarli, ne ospitiamo uno in ogni casa e li laviamo con la benzina e poi li asciughiamo col lancia fiamme e tutto è risolto». Rosan ha pubblicato due commenti, in uno dei quali offendeva i profughi («Gente sporca, devono morire, se trovo uno di loro li verso dell’acido di batterie così capiscono che no li vogliamo») mentre nell’altro invitava i concittadini a «far gruppo e mandarli via, diamogli fuoco al palazzo con loro dentro».
Per finire Marian ha pubblicato una fotografia su Facebook nel gruppo “Sei di Portogruaro se...” con un cappio e la didascalia “Ripensandoci”. Ora con il programma stilato dall’Uepe avranno modo di riflettere sulle frasi che hanno scritto.
Adesso dovranno riflettere su quello che hanno fatto. Contattati, hanno preferito non fare commenti a questo percorso rieducativo. —
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