Posate due pietre d’inciampo in ricordo di Paolo e Nella

MIRANO. «Qui abitavano». Poi fu il buio. Posate giovedì all’ingresso di Corte Errera due “pietre d’inciampo”, per ricordare il sacrificio dei coniugi Paolo Errera e Nella Grassini, deportati ad...

MIRANO. «Qui abitavano». Poi fu il buio. Posate giovedì all’ingresso di Corte Errera due “pietre d’inciampo”, per ricordare il sacrificio dei coniugi Paolo Errera e Nella Grassini, deportati ad Auschwitz nel febbraio 1944. La cerimonia si è svolta alla presenza dell’artista tedesco Gunter Demnig, “padre” del monumento ormai celebre e replicato in tutta Europa: la pietra d’inciampo, realizzata per ricordare le singole vittime del nazismo, consiste nella collocazione di piccole targhe di ottone su cubetti di pietra, incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima.

Scopo dell’iniziativa è preservare la memoria delle deportazioni e l’inciampo rappresenta metaforicamente un invito alla riflessione.

Paolo e Nella Errera furono arrestati il 25 febbraio 1944 in quanto ebrei e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Sia Errera (stimato sindaco di Mirano dal 1895 al 1920) che la moglie non sopravvissero alla Shoah. La cerimonia, che fa entrare Mirano nella mappa europea della memoria, è stata promossa dal Comune e dal Centro per la pace e la legalità “Sonja Slavik” in occasione della Giornata della memoria 2017.

Filippo De Gaspari

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