Portogruaro, nuovo allarme truffe e raggiri: «Attenti al copy trading»

L’avvertimento dell’avvocato Silvestri dopo l’aumento di segnalazioni in Procura: «Con un incauto affidamento si rischiano di versi bruciati i risparmi in poco tempo». E intanto l’ex trader Gaiatto è tornato a casa in permesso premio nel weekend

Rosario Padovano

 

Primo permesso premio per Fabio Gaiatto. L’ex trader deve scontare complessivamente 15 anni di carcere, dopo essere stato condannato per associazione a delinquere, truffa aggravata, abusivismo finanziario e autoriciclaggio. Dopo aver scontato 5 anni, con lo sconto di un anno, al carcere friulano di Tolmezzo, Gaiatto è al carcere Due Palazzi di Padova, dove si impegna per il Cup dell’ospedale di Padova e dove sconterà il resto della detenzione.

Fabio Gaiatto
Fabio Gaiatto

Potrebbe uscire definitivamente tra il 2030 e il 2032. Per la sua buona condotta, intanto, ha ricevuto un permesso e ha trascorso un fine settimana con i suoi cari. Proprio in questi giorni, nel Portogruarese, viene rilanciato l’allarme truffe.

Il caso Gaiatto non avrebbe insegnato nulla se l’avvocato Francesco Silvestri, specializzato in affari economici, segnala l’aumento di denunce alla Procura e mette in guardia su una nuova tipologia di possibili raggiri, difficili da scoprire, in quanto si mescolano pratiche lecite con altre illecite portate avanti o favorite da sedicenti esperti del settore.

Ed é proprio qui, prosegue nella nota Silvestri, che possono iniziare i guai. Il pericolo maggiore é di incorrere in non professionisti della finanza, ma in veri professionisti del raggiro, talmente bravi e seducenti da riuscire ad ingannare anche chi dispone di conoscenze e diligenza ben superiore a quella del buon padre di famiglia, figura di riferimento della giurisprudenza, che sta a indicare il soggetto dotato di intelletto, abilitá e qualità morali nella media.

«Queste societá, di solito unipersonali o srl, propongono in molti casi il cosiddetto copy trading, ossia la possibilitá di copiare e replicare le operazioni che un loro bot, un apposito sofware che effettua nel mercato borsistico del forex (compravendita di valute differenti) su normali piattaforme di brokeraggio; il tutto a fronte di una provvigione sui guadagni che il risparmiatore riesce ad ottenere.

Le operazioni non sono quindi effettuate da un operatore di borsa in carne ed ossa, ma da un'intelligenza artificiale: un sistema che ormai va per la maggiore e che viene praticato anche da grandi e stimati gruppi finanziari e fondi di investimento.

I soci di queste associazioni del raggiro, dal canto loro, non investono sui propri bot, che fungono solo da specchietti per le allodole, o se lo fanno é solo per una minima parte o con veloci operazioni di bonifico e prelievo immediato per creare un estratto conto fittizio e far credere ai clienti risparmiatori di avere a loro volta investito ingenti quantitá di denaro. In pratica il rischio dell'operazione ricade solo sui risparmiatori, mentre loro sono pronti ad incassare le provvigioni, che solitamente si attestano sul 20 % dei guadagni lordi».

«Anche se non é solitamente configurabile il reato di truffa, mancando l'elemento oggettivo dell'ingiusto guadagno come conseguenza diretta del danno cagionato ad altri, la pubblicitá ingannevole messa in atto da questi sodalizi sta creando un vero e proprio allarme sociale» conclude Silvestri «portando un numero sempre maggiore di piccoli investitori a vedersi bruciare in poco tempo i propri risparmi a causa di un incauto affidamento». —

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